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Inquinamento e salute

Quattro milioni di euro per gli screening sanitari a Taranto

Ecco quando cominceranno

Liste d'attesa, tema spinoso

Screening sanitari, per Taranto quattro milioni di euro

Un totale di oltre quattro milioni di euro per gli screening sanitari nell’area di Taranto. E’ la Regione Puglia a spiegare che «nell’area di Taranto sarà consolidato il programma di sorveglianza attiva sulla salute cardio-vascolare e sulla promozione della salute disegnato e realizzato dal Dipartimento di Prevenzione della Asl di Taranto, che rappresenta un punto di riferimento di livello nazionale». Inoltre, saranno condotte delle indagini per studiare l’esposizione dei cittadini ai contaminanti di origine industriale.

Nel dettaglio, è stata la Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute a prendere atto di due programmi di intervento nei siti contaminati di interesse nazionale per le bonifiche, finanziandoli con 49.511.000 euro: il primo, “messa a punto e valutazione di efficacia di interventi di prevenzione primaria e secondaria per ridurre l’impatto sanitario delle patologie attribuibili all’ambiente e le diseguaglianze sociali”; il secondo, “Valutazione dell’esposizione di popolazione agli inquinanti organici persistenti, metalli e PFAS ed effetti sanitari, con particolare riferimento alle popolazioni più suscettibili”.

La Regione Puglia, con il sito di Taranto, e con la direzione scientifica e operativa di AReSS Puglia, è capofila del primo programma, coordinando un’aggregazione composta da altre 13 regioni (Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna), con 24 siti contaminati coinvolti. Il programma è destinatario di un finanziamento di 24.755.500 euro, di cui 2.829.789 dedicati al sito di Taranto. Quest’ultimo riceverà ulteriori 1.500.000 euro per la partecipazione anche al secondo programma, coordinato dal Veneto, per un totale di oltre 4,3 milioni di euro. I finanziamenti - dicono dalla Regione - saranno impegnati per implementare un modello permanente di sorveglianza ambientale, epidemiologica e sanitaria nei siti contaminati, che migliori le capacità di promuovere la qualità ambientale, la salute delle comunità, «in un’ottica di inclusione e contrasto alle diseguaglianze».

Con la collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata e ARPA Puglia, saranno inoltre condotte indagini per studiare l’esposizione dei cittadini ai contaminanti di origine industriale, nell’ambito di un disegno nazionale che punta a costruire una rete di monitoraggio e ricerca sugli effetti sanitari e sulle strategie di riduzione del rischio. «Esprimo soddisfazione - aggiunge l’assessore alla Sanità, Rocco Palese - per la notizia del finanziamento che premia la strategia regionale di porre al centro la salute e un ambiente più sano, soprattutto – ma non solo - nelle aree di crisi come Taranto e Brindisi: questi progetti rappresenteranno il contenuto operativo su cui si sperimenterà il neo-costituito Sistema Regionale per la Prevenzione dei Rischi Ambientali e Climatici».  «I siti contaminati - dichiara Lucia Bisceglia, responsabile scientifico del programma di cui è capofila la Puglia - sono territori segnati da storie decennali di contaminazione ambientale che da un lato hanno modificato il profilo di salute delle comunità, dall’altro hanno determinato condizioni di incertezza rispetto alle prospettive di riqualificazione, anche a causa dell’aggravarsi delle diseguaglianze sociali: questo progetto vuole essere un’occasione per promuovere e sistematizzare le evidenze scientifiche e tradurle in interventi concreti a supporto di decisioni orientate al miglioramento delle condizioni ambientali e sanitarie, in un’ottica di equità. Una delle sfide più rilevanti sarà quella di mettere insieme realtà ed esperienze molto diverse tra loro, ma accomunate dalla stessa esigenza di attenzione e di rilancio».

«Impegno senza sosta e con visione tenace quello di AReSS - dichiara Giovanni Gorgoni, commissario straordinario dell’agenzia pugliese - che trova nella tematica di integrazione "ambiente-salute" una delle sue quattro aree di alta competenza specialistica».

I due progetti partiranno nel gennaio 2024 e si concluderanno alla fine del 2026.

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