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L'iniziativa

Il Calendario Storico dell'Arma: le storie dei Carabinieri al servizio della comunità

Al Comando Provinciale di Taranto presentata la 91esima edizione. Le firme: Pininfarina e Gramellini

La copertina del Calendario Storico dell'Arma

La copertina del Calendario Storico dell'Arma

È un calendario grandi firme quello dell’Arma dei Carabinieri per il 2024. Grafica affidata allo Studio Pininfarina, i testi nascono invece dalla pregiata penna di Massimo Gramellini.

Il Calendario Storico dell’Arma, giunto alla sua 91esima edizione, a Taranto è stato presentato dal comandante provinciale, colonnello Gaspare Giardelli. Il tema è quello del rapporto tra Carabinieri e Comunità e tutto lo scorrere dei mesi è unito dalla banda rossa che orna la divisa dei Carabinieri e su quella banda sono narrate le storie che vedono protagonisti i militari dell’Arma. Storie vere, raccontate appunto dalla elegante prosa di Gramellini, che mettono in luce la funzione sociale dei Carabinieri: i loro interventi nel buio della pandemia, il soccorso agli anziani, la vicinanza agli abitanti di periferie in difficoltà. Piccoli e grandi gesti quotidiani che fanno sentire l’Arma vicina ai cittadini. 

«Il filo conduttore - ha detto il colonnello Giardelli - è proprio quello della figura del  carabiniere punto di riferimento delle comunità. Il calendario mette in evidenza la nostra presenza costante che si sviluppa nel tempo. Quelle raccontate sono storie che appartengono non solo al presente ma anche ad altre epoche storiche. Tutti i racconti ripercorrono quella funzione di rassicurazione sociale che ha sempre caratterizzato l’Arma. Ci sono pagine storiche e gesta eroiche, ci sono i martiri di Fiesole - che si consegnarono ai nazisti per salvare i civili - e storie di quotidianità. È un calendario  che narra il nostro operare vicino alla gente con la capacità di ascolto delle esigenze della comunità». 

Il colonnello Gaspare Giardelli ha illustrato i contenuti del Calendario Storico dell'Arma

Il Calendario 2024 avrà una  tiratura di 1.200.000 copie, di cui oltre 16.000 in otto altre lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo, nonché in sardo e friulano). Iniziata nel 1928, la pubblicazione del Calendario, giunta come detto alla sua 91esima edizione, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia. Sì, perché anno dopo anno le tavole e i testi del Calendario narrano uno spaccato d’epoca dell’Italia e della cultura del momento.

«Le storie raccontate - ha detto alla presentazione nazionale che si è tenuta a Roma il Comandante Generale dell’Arma, Gen. C. A. Teo Luzi - sono così edificanti che sembrano inventate, e sono invece episodi reali. I Carabinieri sono sempre presenti, attori protagonisti dei soccorsi dopo una calamità, della speranza dopo lo sconforto, dell’ordine dopo il caos, della giustizia dopo un torto. Il senso del dovere, da duecentodieci anni guida ideale di ogni intervento, è lo spirito che anima il nostro servizio».        

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