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Kyma Mobilità. La denuncia della Faisa-Cisal

«Notte di Halloween, l'azienda non ha tutelato i propri lavoratori»

Il segretario Piero Greco: «Avevamo avanzato richiesta per un rientro anticipato del servizio, ma nulla»

Un autobus di Kyma Mobilità

Un autobus di Kyma Mobilità

«Ancora una volta denunciamo la mancanza di risposte da parte di Kyma Mobilità alle legittime richieste avanzate a tutela dei lavoratori».

Lo dichiara Piero Greco, segretario provinciale della Faisa Cisal, in riferimento al servizio svolto dai lavoratori di Kyma Mobilità lo scorso 31 ottobre.

«Con nota dello scorso 19 ottobre, la segreteria aziendale della Faisa Cisal Taranto Autoferrotranvieri, ha provveduto a richiedere alla società Kyma Mobilità, in persona del suo presidente Giorgia Gira, quali fossero i provvedimenti e le misure che la stessa azienda intendesse adottare per la giornata del 31, meglio nota come festività di Halloween, al fine di tutelare i propri dipendenti conducenti di mezzi aziendali. É noto, infatti - prosegue Piero Greco - come nella medesima giornata e soprattutto nelle ore serali vi sia una recrudescenza di atti vandalici di vario genere (lancio di uova o pietre, o addirittura da colpi di pistola ad aria compressa) che mettono seriamente a rischio l’incolumità dei lavoratori. Al riguardo è stata avanzata formale richiesta per un eventuale rientro anticipato del servizio, così come accade per il 31/12 di ogni anno. Richieste cadute nel vuoto, visto che Kyma non ha formalizzato alcuna proposta né proceduto ad alcuna convocazione dei rappresentanti sindacali limitandosi con missiva dello scorso 24 ottobre a comunicare alla nostra organizzazione sindacale di aver provveduto a “porre la questione” alle Autorità competenti (sindaco e prefetto) perché potessero adottare gli accorgimenti opportuni. E’ appena il caso di evidenziare e ricordare che la nostra organizzazione sindacale ha posto una “domanda specifica: quali fossero i provvedimenti atti a garantire gli operatori di esercizio" considerando che questi ultimi sono i lavoratori di questa società e che quest'ultima è tenuta, in ossequio all'art.2087 del C.C., a garantire la dovuta sicurezza per lo svolgimento dell'attività affidata; ne deriva, perdurando un atteggiamento di indisponibilità e di immobilità da parte dell’Azienda, un inadempimento che priva i lavoratori della loro tutela».

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