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L'evento

Con “Mediterraneo Slow” il trionfo della cozza nera tarantina

Da venerdì a domenica sulla Rotonda del Lungomare, con varie iniziative itineranti

Con “Mediterraneo Slow” il trionfo della cozza nera tarantina

Con “Mediterraneo Slow” il trionfo della cozza nera tarantina

Convegni, workshop, showcooking e mercatino del gusto alla rotonda del lungomare: tutto ciò, con varie iniziative itineranti, comprenderà “Mediterraneo Slow”, la manifestazione organizzata dal Comune con Slow Food Italia e Slow Food Puglia, in collaborazione con la Regione, che si terrà a Taranto da venerdì 6 a domenica 8 ottobre.

“Mediterraneo Slow - ha esordito Marcello Longo, presidente di Slow Food Puglia, nella presentazione svoltasi ieri, mercoledì 4, a Palazzo di Città - vuol essere la ciliegina sulla torta del grande lavoro fatto con l’amministrazione comunale e con l’allora commissario alle bonifiche Vera Corbelli ai fini della riqualificazione di Mar Piccolo. E da lì siamo partiti per il discorso sulla valorizzazione della cozza nera tarantina (noi di Slow Food la definiamo la “regina nera”), restituendo meritata dignità a questo mitile bistrattato, dal sapore particolarmente dolce grazie ai citri che sgorgano dalla Murgia”. Longo ha poi dichiarato che quello che interessa maggiormente è anche ridare dignità e giustizia all’elemento umano, cioè ai mitilicoltori, i cui sacrifici per portare avanti l’attività tradizionale sono veramente grandi e spesso non adeguatament ripagati.

“L’appuntamento tarantino – ha concluso - potrà contare sulla presenza e sull’apporto del consiglio internazionale di Slowfood, con cinquanta Paesi provenienti da tutto il mondo, punto di partenza verso le prossime edizioni che registreranno un coinvolgimento ancora più cospicuo” Successivamente il vice sindaco Fabrizio Manzulli ha evidenziato che “Mediterraneo Slow” è un altro grande evento che la città si accinge a ospitare. “E’ un percorso partito da quando cioè abbiamo iniziato le prime interlocuzioni per l’istituzione di un presidio slow food per la cozza nera tarantina, poi ottenuto – ha detto - e che si sta sviluppando in maniera sinergica con tanti produttori autorizzati che stanno seguendo un’attività ben regolamentata ai fini di un maggiore valore economico del nostro prodotto principale. Questo, grazie anche a un lavoro sinergico con la Regione Puglia.”.

In “Mediterraneo Slow” si parlerà anche dell’adesione tarantina alla “food policy”, che si innesta in un sistema che sta destando grande interesse a livello internazionale. “Su questi temi - ha continuato Manzulli - vogliamo stimolare le imprese agricole e della produzione tipica a compiere passi in avanti nelle loro attività, impegnandoci da parte nostra nel fornire infrastrutture e servizi di supporto, a prescindere da quello che accade con la grande industria che stenta ad andare verso una transizione ecologica vera e propria”. Auspicando che “Mediterraneo Slow” possa per il futuro accentuare il suo carattere di internazionalità, il vice sindaco ha evidenziato, fra tanti appuntamenti, il grande mercato del gusto che si terrà sulla rotonda da sabato sera in cui, oltre alla cozza nera, si potranno assaporare e acquistare tanti prodotti tipici tra cui: il pomodoro giallorosso di Crispiano, il pomodoro fiaschetto di torre Guaceto e quello di Manduria, gli olivi secolari e la fava del Carpino, gli agrumi del Gargano, il pane tradizionale dell’Alta Murgia, il capocollo di Martina Franca, la capra jonica e quella garganica, la vacca podolica e il caciocavallo podolico del Gargano.

In video collegamento da Bra, è infine intervenuta Serena Milano, presidente nazionale di Slow Food, la quale ha riferito che “Con Mediterraneo Slow celebriamo la meraviglia della civiltà mediterranea in tutte le sue forme a partire dai cibi che ne hanno plasmato paesaggi, gastronomie, rituali, come l’olio, il pane, il vino. Il cibo è l’elemento che unisce per eccellenza e noi a Taranto vogliamo dare valore a ciò che il Mare Nostrum ci ha sempre insegnato ma che ora stiamo dimenticando: il valore dello scambio, delle relazioni, della diversità. E questo senza dimenticare il dramma di un’umanità in cammino, che cerca di attraversare il Mediterraneo in cerca di una vita migliore”.

 

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