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La storia

Mustafà pulisce la spiaggia per ricambiare l’ospitalità italiana

Quarant’anni fa l’arrivo nel Bel Paese

Mustafà pulisce la spiaggia per ricambiare l’ospitalità italiana

Mustafà pulisce la spiaggia per ricambiare l’ospitalità italiana

Ad estate ormai terminata (ma le previsioni meteo annunciano tempo di bagni per tutto il mese di ottobre) ci si sofferma tra ricordi di persone ed avvenimenti destinati a incidere nella nostra vita, in bene e in male.

L’incontro con Mustafà è fra quelli che ci hanno donato un sorriso e una speranza nel bene che c’è in ogni uomo. Durante la tintarella presa a San Pietro in Bevagna, abbiamo osservato il daffare dell’uomo, preoccupato di trovare ai bagnanti ben pulita la spiaggia. Chi lo paga? Nessuno, non chiede nulla in cambio. Anzi, pretende di offrire al cronista, che si guarda bene dallo svelare la sua identità, ben disposto ad ascoltare la sua storia. ”Ho ricevuto tanto e voglio ricambiare l’accoglienza ricevuta da me e dalla mia famiglia. Non pretendo niente, mi paga Dio e sarò ricambiato lassù” - risponde, indicando il cielo, a chi gli chiede il motivo di tanto impegno. All’occorrenza egli dà una mano agli amici nella vendita di abiti e gonfiabili, ma senza eccessiva invadenza; nelle giornate ventose, inoltre, aiuta a raccogliere il campionario di paperelle e salvagenti disperso sull’arenile. Solo insistendo, accetta qualche moneta che bagnanti e commercianti del posto gli fanno scivolare nelle tasche.

L’uomo è facilmente riconoscibile per i baffetti grigi striati di bianco, per la magrezza e soprattutto per il gran sorriso, tipico di chi è sempre contento di essere al mondo. Ha sessantasei anni, ma non dimostra i segni di stanchezza per l’età. Mustafà racconta di essere giunto in Italia quarant’anni fa, proveniente dal Marocco, e di essersi dedicato subito al commercio ambulante sulle spiagge, dove i suoi modi gentili e cortesi hanno subito conquistato i bagnanti. Dopo aver vissuto per quattro anni a Manduria, ora risiede a San Marzano di San Giuseppe, nella casa concessagli dal Comune. Dal 2009 ha fatto giungere dallo stato nordafricano la consorte e i suoi quattro figli (due ragazze e due ragazzi, di cui uno avviato sulla strada del commercio, in un negozio di articoli etnici), ora tutti sopra i trent’anni. Ma le notti d’estate, anche per la distanza dal suo paese, l’uomo preferisce dormire in spiaggia, sotto l’ombrellone, circondato dalla “muraglia” della mercanzia affidatagli in custodia dagli amici ambulanti.

La mattina, di prim’ora, lo trovi subito intento alle pulizie della spiaggia, aiutandosi con un grande rastrello, che ripassa più volte al giorno fra la sabbia. In particolare Mustafà dedica grande attenzione alla pedana centrale che dall’ingresso dell’arenile conduce quasi fino alla riva, affinché sia sempre sgombra da cicche di sigarette, buste di plastica e rifiuti d’ogni genere abbandonati da bagnanti distratti o strafottenti. Ma non si lamenta mai e sorride a quanti incontra. Il prossimo gennaio, al compimento dei sessantasette anni, egli potrà finalmente andare in pensione, con circa seicento euro al mese: dice gli saranno più che sufficienti. Nonostante ciò, anche per l’estate 2024 continuerà nella località balneare manduriana ad accogliere i bagnanti con il suo rastrello, perché possano godere della spiaggia pulita. D’altronde, spiega nel suo italiano stentato ma comprensibile, il suo non è un lavoro ma una missione per il bene del prossimo.

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