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Il caso

Pale eoliche nel Tarantino: la richiesta di chiarimenti

Tutti i dubbi espressi da Cosimo Borraccino

Cosimo Borraccino

Cosimo Borraccino

«Sabato scorso, ho formalmente presentato osservazioni, a norma di legge, nell’ambito delle procedure amministrative per la richiesta della realizzazione di un parco eolico da realizzarsi nei comuni di Taranto, Lizzano e Torricella, con opere di connessione alla RTN e impianto di accumulo che interessano anche i comuni di Carosino, Monteparano, Fragagnano e Sava».

Lo rende noto Cosimo Borraccino, Consigliere del Presidente della Regione Puglia per l’attuazione del Piano Taranto. 

«Ho pertanto inviato - prosegue Borraccino -, dopo un lungo studio e coadiuvato da alcuni tecnici, 15 PEC, agli uffici competenti di: 

  • Ministero della Transizione Ecologica;
  • Assessorato regionale Ambiente-Ciclo Rifiuti e Bonifiche;
  • Dipartimento Ambiente, Paesaggio e Qualità Urbana della Regione;
  • Servizio Autorizzazioni Ambientali della Regione;
  • Sezione Tutela e Valorizzazione del Paesaggio della Regione;
  • Segreteria Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia;
  • Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo;
  • ARPA Puglia - DAP Taranto;
  • Comune di Fragagnano;
  • Comune di Lizzano;
  • Comune di Monteparano;
  • Comune di Sava,
  • Comune di Torricella;
  • Comune di Carosino;
  • Comune di Taranto.

Le mie osservazioni, riferite al progetto in esame e relative ai diversi aspetti ambientali, riguardano aspetti inerenti:

1)Paesaggio ed Ecosistemi;
2)Impatto Visivo;
3)Alternativa Zero;
4)Analisi Costi e Benefici.  

Sul PRIMO punto, quello PAESAGGISTICO, stante le norme sul PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale), detto progetto rientra, ai sensi dell'art. 89 delle Norme Tecniche di Attuazione, tra gli interventi di rilevante trasformazione del paesaggio e, pertanto, la verifica di compatibilità paesaggistica deve essere effettuata, così come precisato nell'art. 91 comma 1 delle stesse NTA, sia rispetto alle previsioni ed obiettivi tutti del PPTR, sia rispetto alla normativa d'uso di cui alla sezione C2 della scheda d'ambito "Tavoliere salentino".

Pertanto ho precisato che si riscontrano le seguenti criticità:

  1. Il proponente nell'elaborato "relazione paesaggistica" rileva l'interferenza del progettando intervento (con Beni Paesaggistici (BP) e Ulteriori Contesti Paesaggistici (UCP) del PPTR, principalmente collegati all'elettrodotto di connessione senza tuttavia specificare quali siano detti BP e UCP (vedi pagg. 29-30 del progetto presentato); peraltro tali vincoli risultano essere anche aree non idonee al sensi del R.R. 24/2010.
  2. Con riferimento alle componenti idrogeomorfologiche, bisogna considerare l'invariante strutturale del reticolo idrografico superficiale che risulta "…per lo più rettificato dalle bonifiche; tale sistema rappresenta la principale rete di alimentazione e deflusso delle acque e dei sedimenti verso le falde acquifere del sottosuolo, e la principale rete di connessione ecologica tra l’altopiano carsico e la costa ionica", quindi la realizzazione dell'implanto eolico in un contesto caratterizzato dalla presenza fitta di componenti idrologiche, tra le quali il bene paesaggistico "Ostone dei Cupi" e l’ulteriore contesto "Canale Cisaniello" contrasta con la regola di riproducibilità dell'invariante che prevede la "salvaguardia della continultà e integrità dei caratteri idraulici, ecologici e paesaggistici del sistema Idrografico".

Con riferimento alle componenti ecosistemiche e ambientali, l'elettrodotto interferisce con un'area boscata, dal PPTR definita anche area non idonea ai sensi del RR 24/2010.

  1. La realizzazione dell'impianto eolico, in un'area che già vede la presenza di impianti fotovoltaici, è caratterizzata dalla presenza di formazioni boschive che contribuirebbe a pregiudicare la conservazione e l'incremento degli elementi di naturalità, contrastando con normativa d'uso di cui alla Sezione C2 della scheda d'ambito che prevede di "evitare trasformazioni che compromettano la funzionalità della rete ecologica".
  2. Con riferimento al "sistema insediativi" costituito dai centri che si attestano sull'altopiano lungo la direttrice Taranto-Lecce (Fragagnano, Sava, Manduria e Avetrana) e dai centri che si attestano ai piedi dell'altopiano in corrispondenza delle penetranti interno-costa (Lizzano, Torricella, Maruggio), considerato che la regola di riproducibilità è garantita dalla "salvaguardia e valorizzazione della riconoscibilità degli assetti insediativi storici", si rappresenta che la realizzazione del progetto altererebbe e comprometterebbe la leggibilità di tali insediamenti, peraltro già compromessi dalla presenza di altri impianti FER (Fonti Energie Rinnovabili) nelle immediate vicinanze del progettando impianto.
  3. Nelle vicinanze dell'impianto si nota la presenza della “Masseria Monticchio”, “Masseria Macrisi”, più altre testimonianze degli insediamenti storici che meritano un'opportuna salvaguardia, per cui la realizzazione del progetto contrasterebbe con la normativa d'uso di cui alla Sezione C2 della relativa scheda d'ambito che prevede di "valorizzare il patrimonio identitario culturale-insediativo" e "tutelare e promuovere il recupero della fitta rete di beni diffusi mediante azioni di salvaguardia e tutela dell'integrità dei caratteri morfologici”, infatti, l'impianto eolico, per il numero e la dimensione delle macchine, si configurerebbe come elemento detrattore dei caratteri identitari, pregiudicando la possibile futura valorizzazione dei beni stesi.
  4. L'area di intervento è limitrofa ad altre interessate da analoghe proposte progettuali sia di eolico che di fotovoltaico, autorizzate e/o realizzate, tant’è che nei pressi del sito sono presenti numerosi impianti fotovoltaici che hanno determinato un'elevata occupazione di suolo agricolo. 

Sul SECONDO punto, quello VISIVO, si evidenzia che relativamente agli aspetti visivo-percettivi, mostrano un'elevata visibilità delle torri eoliche (alte da 82 mt a 150 mt) rispetto al contesto rurale circostante da punti di osservazione significativi; in questi e in altri contesti, le torri eoliche sono visibili anche in presenza di alberature, configurandosi come elementi detrattori del paesaggio e la presenza degli aerogeneratori, inoltre, determinerebbe per numero, dimensione ed ubicazione un'alterazione delle visuali panoramiche, configurandosi come elemento di disturbo con un effetto barriera verso il paesaggio rurale circostante, contrastando con la normativa d'uso di cui alla Sezione C2 cheprevede di "Salvaguardare gli orizzonti e le visuali panoramiche caratterizzanti l'immagine della Puglia", infine ma non da ultimo, le torri eoliche sono prospicienti la zona costiera e quindi certamente visibili dal mare e la loro installazione, pertanto, ne potrebbe pregiudicare lo sviluppo andando quindi certamente ad impattare sulla vocazione turistica dell'area.

Sul TERZO punto, quello dell’ALTERNATIVA ZERO, non emerge affatto una congrua e adeguata considerazione della c.d. “alternativa zero”, non essendo la valutazione del proponente in linea con quanto previsto dall'art. 22, comma 3 lettera d, del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i che si limita a giustificare la non applicabilità dell' "opzione zero" (cioè la non realizzazione dell'impianto) unicamente sulla scorta di motivazioni giuridiche basate su talune definizioni riportate nella Legge 10/1991, norma che prevede che la valutazione dell'opzione zero debba essere effettuata analizzando gli impatti ambientali generati dal progetto, verificando se siano sostenibili con riferimento ad uno scenario che non preveda la realizzazione dell'impianto, infatti non è stata valutata la moltitudine di effetti negativi, dal possibile danno al paesaggio all’impatto sulle componenti culturali e agricole generate dall'intervento e dall'impatto su beni tipici di un ecosistema rurale unico nel suo genere.

Sul QUARTO punto, quello dell’ ANALISI COSTI E BENEFICI, la proposta progettuale è trattata unicamente con riferimento al risparmio energetico ed emissivo che si avrebbe non impiegando fonti fossili, non comparando e descrivendo il sacrificio ambientale che si avrebbe dalla realizzazione dell'impianto con il beneficio che deriva dalla realizzazione di quest'ultimo, il tutto mediante un'analisi specifica, tutti questi, aspetti assenti nello studio effettuato dal proponente.

Alla luce dei quattro punti sopra esposti (Paesaggio ed Ecosistemi; Impatto Visivo; Alternativa Zero e infine Analisi Costi e Benefici) ho chiesto ufficialmente al MITE, Ministero della Transizione Ecologica, il rigetto della proposta progettuale di che trattasi in quanto non compatibile con l’ambiente oltre ad essere, dal punto di vista procedurale, incompleta.

Infine, alla Regione Puglia -Sezione Autorizzazioni Ambientali- e per conoscenza al MITE, ho chiesto che nella procedura siano coinvolti ufficialmente anche i Comuni di Pulsano e di Faggiano, affinché possano legittimamente esprimersi sul progetto, atteso che l'impianto ricade nell'isola Amministrativa di Taranto e nel comune di Lizzano, confinanti con i due Comuni e, pertanto, ai sensi della norma vigente, devono essere coinvolti nell’iter procedurale per esprimere parere».

Ecco l'osservazione n. 1

Ecco l'osservazione n.2

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