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Il punto

Il sistema sanitario pubblico è saltato

Per colpevole inerzia

Medici in corsia

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Andando sul sito PUGLIA SALUTE, dopo una lunga attesa compare il solito messaggio “nessun appuntamento disponibile” per la maggior parte delle prestazioni cercate. Se sei fortunato e vai al CUP per pagare il ticket accettano solo pagamento elettronico. Nel telegiornale locale ti capita di sentire che in alcuni ospedali della Regione è sospeso un tipo di intervento chirurgico per carenza personale, segue l’accorpamento dei laboratori d’analisi pubblici in pochi centri cittadini che chiaramente penalizzano le realtà periferiche e provinciali. I medici di famiglia protestano perché non si vedono garantiti alcuni loro diritti in materia di prestazioni, il personale sanitario si lamenta di turni estenuanti per velocizzare le liste d’attesa.

Di contro assistiamo all’acquisto dei laboratori privati accreditati da parte di multinazionali, una cospicua apertura di centri per diagnostica per immagini e di centri polivalenti sanitari privati, l’incremento delle assicurazioni private mirate a elargire prestazioni sanitarie in strutture convenzionate in regime privato. La stessa Regione lamenta la carenza del personale sanitario pubblico. Tutti segnali che indicano una certezza: il sistema sanitario pubblico è saltato. I francesi avrebbero già fatto la rivoluzione. Viene da chiedersi perché, avendo la consapevolezza che il personale scarseggia, non si indicono concorsi? Forse perché poco personale è indice di “efficienza economica”? O i conti bancari dedicati alla sanità non sono poi cosi fiorenti da poter garantire altro personale? I grandi ospedali che con tanta fatica e che con tempi lunghi stanno venendo su saranno centri privati? Forse con il Payback dei dispositivi medici delle aziende che hanno già fornito materiale dal 2015 al 2018 ampiamente utilizzato dalle asl e sulle quali le stesse aziende hanno pagato le tasse, si vuol risanare un bilancio? Sarebbe un inversione di marcia con il privato che finanzia il pubblico, che altrimenti andrebbe in fallimento.

Il tanto contestato MES, di cui oggi tanto si discute, potrebbe essere uno strumento, applicato con le procedure adeguate, affinchè il servizio pubblico torni ad essere il dispensatore e garante di diritti alla salute accessibile a tutti i cittadini e non privilegio di elitè.

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