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Giochi del Mediterraneo

Melucci "chiama", Ferrarese risponde

La lettera del sindaco, la replica del commissario

Taranto verso i Giochi del 2026

Taranto verso i Giochi del 2026

Rapida sintesi, per rendere l’idea. Scrive Melucci a Ferrarese: «Mi desta anche un certo rammarico, in questa fase, registrare Sue diffuse e frettolose comunicazioni, non del tutto armonizzate con i soggetti responsabili della programmazione». Risponde Ferrarese a Melucci: «Forse il sindaco confonde frettolosità con fretta. Una fretta assolutamente necessaria, visto che il 2026 è vicinissimo e bisogna recuperare gli anni che si sono persi».

E quindi, Melucci scrive, Ferrarese risponde: sui Giochi del Mediterraneo confronto a distanza tra il sindaco e presidente della Provincia, nonchè presidente del comitato organizzatore Taranto 2026, ed il commissario nominato dal governo per gli stessi Giochi. Il passaggio sulla frettolosità/fretta dà il senso dello scambio tra i due.

Nella lettera, Melucci esprime «forte preoccupazione per il tempo che scorre, nella mancanza di evidenza delle coperture finanziarie stabilite per la grande manifestazione internazionale»; e «in relazione alle informazioni sugli attesi dispositivi di Governo e Regione Puglia, in riferimento ad un primo utile confronto sul Masterplan esistente, piuttosto che per doverose precisazioni sui rispettivi ambiti di intervento di Commissario Straordinario e Comitato Mediterraneo, nonché nel desiderio di introdurLe i collaboratori che saranno a sua disposizione per il lavoro che ci attende d’ora in avanti, sono ad invitarLa quanto prima ad una visita ufficiale presso la nostra sede legale ed amministrativa, sita al Palazzo di Città di Taranto».

Il sindaco evidenza che «la struttura metterà volentieri a sua disposizione il copioso e approfondito materiale documentale riferibile proprio al Masterplan e al correlato piano economico-finanziario provvisorio, come già fatto con estrema trasparenza a favore dell’esecutivo nazionale. Pur consapevoli della sua esigenza di studio, ricognizione ed eventuale revisione, non posso esimermi dal sottolinearLe la qualità di detto impegno, che data la esiguità del tempo residuo per i singoli progetti e l’organizzazione, meriterebbe di essere in gran parte acquisito e valorizzato».

Altro passaggio fondamentale della lettera, «debbo anche rammentarLe, per l’equilibrio dell’azione di ciascuno, che l’unico titolare formale del contratto e dei diritti della manifestazione nei confronti dell’ICMG è, a tutt’oggi, il Comune di Taranto».

Poco dopo la diffusione della lettera inviata da Melucci a Ferrarese, è arrivata nelle redazioni una dura nota del deputato Ubaldo Pagano che attacca frontalmente il commissario individuato dal governo, criticandolo anche per un recentissimo sopralluogo allo stadio Iacovone («una passerella, sul progetto dello stadio di Taranto il Comune aveva già fatto quanto necessario»).

Contattato da TarantoBuonasera, Ferrarese ha voluto ribadire la necessità di «lavorare senza pause» e della «collaborazione» con il sindaco, che ha ribadito essere «essenziale». Poi (detto della questione frettolosità/fretta) il commissario ha rimarcato che «fa piacere che vengano messi a disposizione i tecnici del Comune. Sarei stato contento di essere accompagnato da loro in occasione del sopralluogo allo stadio Iacovone, la struttura più importante in vista di Taranto 2026. Io sono andato con i miei tecnici; non della struttura commissariale  ma, proprio per evitare di perdere tempo, miei personali». Riguardo al Comune come unico titolare formale del contratto e dei diritti della manifestazione, Ferrarese dice a Melucci che «può rivolgersi al governo per avere chiarimenti su ruoli e competenze».

Dello stadio Erasmo Iacovone Ferrarese aveva già parlato, negli scorsi giorni, nel corso di una intervista con il nostro giornale. «Su cosa fare, cioè uno stadio nuovo o una piccola o grande ristrutturazione, dobbiamo cercare di trovare la sintesi per andare avanti con il sindaco Melucci. Credo che sarà questo l’argomento più importante da affrontare nei prossimi giorni. Oggi lo Iacovone è uno stadio da 23-24mila posti, ma diecmila sono bloccati. Ora il nuovo progetto mi pare che sia da 16mila posti. Quindi, vediamo, parliamone. Io sono aperto a qualsiasi possibilità. Una cosa è certa: noi dobbiamo realizzare comunque uno stadio importante, bello, che deve essere protagonista in quella manifestazione e quindi come realizzarlo, se quel progetto identico o altre soluzioni lo decideremo insieme all’amministrazione comunale. Potrei decidere da solo ma non è quello che voglio fare. Questo percorso io lo farò accanto al sindaco di Taranto, all’amministrazione, ai tarantini».

Sui tempi necessari, «se noi oggi dovessimo appaltare a una grande società lo stadio da realizzare, se noi fossimo oggi pronti per farlo forse ci sarebbero i tempi. Il problema è che ancora oggi non siamo pronti. Io non do le colpe a nessuno, anche perché in questi casi non c’è nessuno che ha colpa nel senso che tutti vogliono sicuramente arrivare all’obiettivo. Io ce la metterò tutta e fortunatamente il mio percorso non ha ostacoli che ha una pubblica amministrazione.proprio perché si va in deroga a tante cose sia sotto l’aspetto urbanistico che sotto l’aspetto amministrativo Noi abbiamo una scadenza per cui non possiamo tardare nemmeno di un’ora. Non sono ancora convinto di quale possa essere la migliore strada, ne ho in mente tre-quattro. Ne parleremo con l’amministrazione  e poi sicuramente ufficializzeremo quale sarà la migliore soluzione».

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