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Sanità. L'allarme
05 Giugno 2023 - 16:03
L'attività svolta all'interno di una mensa ospedaliera
«Sarebbero più di 100 i lavoratori delle mense ospedaliere che rischierebbero il posto di lavoro, alcuni assunti a contratto part- time e altri full time che da anni vivono una condizione di precarietà e di assoluta incertezza».
A lanciare l'allarme è il consigliere regionale de La Puglia Domani, Antonio Scalera (nella foto).

«Da notizie che da mesi circolano sempre con più insistenza si è appreso che sarebbe volontà di InnovaPuglia chiudere le mense ospedaliere dei nosocomi di Taranto - Ss. Annunziata, Martina Franca, Grottaglie e Castellaneta. Tanto, per l’apertura di un unico centro cottura esterno e l’utilizzo del fresco caldo e del cook and chill (pasti surgelati), situato a Taranto - quartiere Tamburi; sappiamo tutti che un cambio così radicale esporrebbe i lavoratori al rischio occupazionale».

In una interrogazione Scalera chiede di lasciare le cucine nelle sedi attuali per evitare un inutile esborso di denaro, garantire la qualità del servizio e preservare il posto di lavoro degli operatori
Secondo quanto afferma il consigliere regionale «la scelta sarebbe supportata dalla circostanza che le mense di tali ospedali non sarebbero munite di agibilità. Se tale dovesse corrispondere al vero bisognerebbe chiudere anche gli ospedali stessi - Cambiare strada, significherebbe, abbassare la qualità del cibo servito ai degenti, visto che negli ospedali arriverebbe cotto, freddo e in vaschette di plastica sigillate».

Queste ragioni hanno spinto Scalera a presentare una interrogazione urgente alla presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, all’assessore alla Sanità Rocco Palese e al Direttore del Dipartimento Salute il dott. Vito Montanaro, chiedendo di «lasciare le cucine nelle sedi attuali. Ciò eviterebbe un inutile esborso di spesa ai danni della collettività intera, nonché la garanzia della qualità del servizio e soprattutto del posto di lavoro dei tanti lavoratori che da anni vivono una condizione di precarietà e di assoluta incertezza».
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