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Il fatto

Omicidio Nardelli, indagini senza sosta

Continuano gli interrogatori e le perquisizioni della Polizia per l’agguato in via Cugini

Omicidio di Cosimo Nardelli

Omicidio di Cosimo Nardelli

Per l’omicidio del 61enne Cosimo Nardelli, si continua a battere la pista della vendetta, ma non solo. I poliziotti della Squadra Mobile diretti da Cosimo Romano stanno lavorando a tamburo battente per fare luce sull’agguato mortale avvenuto nella serata di venerdì 26 maggio in via Cugini, nella strada costeggiata dal muraglione dell’Arsenale della Marina Militare.

L’omicidio intorno alle 21.30. Secondo una prima ricostruzione, Nardelli stava rientrando a casa, con il suo scooter. Proprio davanti al portone dello stabile è entrato in azione il sicario freddandolo con cinque colpi di pistola. Il killer è poi fuggito probabilmente insieme ad un complice. Nardelli è stato soccorso e condotto in ospedale ma per lui non c’è stato nulla da fare. Gli investigatori della Questura stanno scandagliando tutte le possibili piste che possano condurre ad un movente e, quindi, ad individuare i killer. Un lavoro complicato, perché Nardelli viene ritenuto un personaggio dal vissuto criminale piuttosto complesso. Le indagini della Mobile in queste ore sono concentrate anche sulle riprese filmate dei sistemi di di videosorveglianza della zona. Proseguono senza sosta anche gli interrogatori di persone che potrebbero fornire elementi utili che potrebbero portare alla pista giusta.

Gli agenti in borghese della Questura hanno anche eseguito diverse perquisizioni a caccia dell’arma utilizzata per l’omicidio. Cosimo Nardelli era uscito di recente dal carcere dopo aver scontato 17 anni per l’omicidio di Alessandro Cimoli, avvenuto nell’agosto del 2006 nell’ambito di un contesto legato al traffico di droga. Cimoli fu ucciso a coltellate in campagna, nei pressi di una masseria abbandonata, nei dintorni di Faggiano. Non si esclude che l’uccisione di Nardelli possa essere collegata a quell’evento, ma, come detto, altre ipotesi sono al vaglio vista la complessità del personaggio. Per quel delitto la Corte d’Assise d’appello aveva rideterminato la pena dopo che la Cassazione aveva annullato una precedente condanna a 30 anni, eliminando l’aggravante della premeditazione. Nardelli era considerato uno degli esecutori materiali dell’omicidio insieme ad un altro imputato che in seguito collaborò con la giustizia e fu condannato a 20 anni. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Cimoli sarebbe stato ucciso per un debito di 80.000 euro legato all’acquisto di un chilo di cocaina, mai saldato.

E nel fine settimana la Polizia di Stato ha eseguito un servizio straordinario di controllo finalizzato a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica soprattutto nelcentro cittadino. Gli equipaggi della Squadra Volante ed i Falchi della Squadra Mobile, in collaborazione con il Reparto Prevenzione Crimine di Lecce e le unità cinofile della Frontiera di Brindisi, hanno effettuato numerosi posti di blocco nelle principali arterie stradali del Borgo: via Cugini angolo via Leonida, Piazza Garibaldi, Lungomare, nei pressi del Monumento dei Marinai. Un centinaio di persone controllate ed una settantina di veicoli: è stata elevata una contravvenzione per un ciclomotore sprovvisto di copertura assicurativa e diverse sanzioni per la guida senza casco a bordo di ciclomotori. Un persona è stata denunciata per possesso ingiustificato di strumenti atti ad offendere.

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