Notizie
Cerca
Napoli - sparatoria in pieno centro
23 Maggio 2023 - 17:59
Quando si arriva alla violenza, quando la disorganizzazione prende il sopravvento nei fenomeni umani e si declina in atti che possono mettere a rischio la vita dei singoli, qualcosa è andato storto, maledettamente storto.
C’è un fattore non considerato nei processi decisionali, nelle idee alla base di interventi e strategie, una sfera su un piano inclinato che corre inesorabile, a meno che qualcuno non la fermi usando proverbiale ragionevolezza.
Nelle ultime settimane a Napoli più episodi di violenza hanno avuto come protagonisti senza dimora, persone, cioè, che non sono solo prive di un alloggio ma che hanno una situazione patologica tale da trattenerli in una condizione di deprivazione per anni.
Qualche settimana fa un accoltellamento nel dormitorio pubblico (con ferite lievi, fortunatamente), e stamattina una vera e propria sparatoria, uno scontro a costo della vita fra un senza dimora e un agente di polizia Municipale.
Dall’esterno il lettore potrà incasellare tale episodio nel novero della “normale” decadenza nella quale ormai versano le grandi città che, senza più una visione politica, senza un sentimento di comunità e appartenenza appaiono come post apocalittici agglomerati di case; per chi scrive è più complesso.
Per chi ha lavorato per anni nel settore e si sente ancora operatore sociale, i coinvolti sono volti e nomi conosciuti, e quanto accaduto appare ancora più condito da un sentimento di impotenza.
I fatti: stamattina, durante una normale azione di presidio, azione fra forze di polizia locale e sociali, un senza dimora ha aggredito un agente con una sfranga metallica, lo gettava a terra, l’agente estraeva l’arma di ordinanza esplodendo sette colpi, uno dei quali prendeva alla gamba l’assalitore.
Tutto folle, tutto senza nessun senso logico, tutto inesorabilmente vero.
Partiamo da un punto: l’agente ha più di sessant’anni, e fa parte di quelle categorie operative che dovrebbero andare in pensione in tempo utile per garantire un servizio fisicamente all’altezza (tutto ciò in un Paese normale, in Italia invece teniamo le persone a lavorare fino alla terza età imponendogli ruoli operativi incompatibili con l’età e, talvolta, le condizioni fisiche.
I coinvolti non sono solo l’assalitore e l’assalito, c’erano anche gli operatori sociali che da anni lavorano nei luoghi con indubbi risultati. Ebbene, malgrado qualche politico locale abbia già dato la sua sentenza con frasi irragionevoli del tipo “dove erano i servizi sociali” già molti interventi sono posti in essere, alcune volte hanno successo altre volte no, ma l’azione di ricostruire, una vita, un percorso, un’esistenza è infinitamente più complessa.
Per distruggere una vita ci vuole un minuto per ricostruirla ci vogliono anni.
E poi i luoghi interessati sono al coperto (gallerie storiche, porticati), quindi quando hai finito un’azione di recupero (ritorno in patria, comunità terapeutica etc.), qualcun altro è pronto a prendere il posto della persona recuperata, insomma per citare il vangelo “i poveri li avrete sempre con voi”.
Il punto è questo chi parla di operato sociale si dimentica che, come per altri settori, ci vuole un tempo immenso per arrivare ad un risultato, spesso contro tutti e tutto, e tale tempo investito ha come regola che ogni azione posta in essere (ogni), deve essere precisa espressione di volontà del soggetto.
Edoardo Nappa
Testata: Buonasera
ISSN: 2531-4661 (Sito web)
Registrazione: n.7/2012 Tribunale di Taranto
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Piazza Giovanni XXIII 13 | 74123 | Taranto
Telefono: (+39)0996960416
Email: redazione.taranto@buonasera24.it
Pubblicità : pubblicita@buonasera24.it
Editore: SPARTA Società Cooperativa
Via Parini 51 | 74023 | Grottaglie (TA)
Iva: 03024870739
Presidente CdA Sparta: CLAUDIO SIGNORILE
Direttore responsabile: FRANCESCO ROSSI
Presidente Comitato Editoriale: DIEGO RANA