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LABORATORI D’ANALISI

Perché Il dipartimento della Sanità Pugliese mette in crisi il 95% delle strutture convenzionate?

A rischio di chiusura la maggior parte delle strutture

Laboratorio di analisi

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L’accorpamento dei laboratori di analisi privati accreditati, così come è stato previsto dalla Regione Puglia con una determina dirigenziale del 27 febbraio scorso, rischia di far chiudere la maggior parte delle strutture, facendo collassare la rete che integra i laboratori pubblici e che fa da stampella al sistema sanitario regionale. Gravissime sarebbero le conseguenze per la sopravvivenza delle strutture del settore e per i circa 2mila lavoratori che difficilmente troveranno una ricollocazione di lavoro. Altrettanto per la garanzia di prestazioni sanitarie che rientrano nei livelli essenziali di assistenza.

La questione è legata alla riorganizzazione dei laboratori di analisi privati che, secondo una norma statale, devono essere accorpati se effettuano meno di 200mila prestazioni all’anno.

La Determinazione Dirigenziale n.47 del 27/02/2023, che ha lo scopo di individuare le reti di laboratorio esistenti in Puglia, per poterle quindi contrattualizzare al fine di garantire al cittadino la possibilità di fare gli esami in esenzione, reintroduce una serie di anomalie che il Consiglio Regionale ha già censurato nel 2022, cui il Dipartimento regionale della salute non intende porre rimedio.

La competente Sottocommissione tematica della sanità, ha eccepito che il documento che ha dato avvio al cronoprogramma, è privo di ogni fondamento giuridico. In particolare l’invito del Dipartimento regionale della salute alle aziende sanitarie, di redigere i contratti da stipulare con le reti di laboratorio, contenenti una clausola contrattuale risolutiva in caso di sentenza dichiarativa di incostituzionalità dell’art. 23, comma 1, della L.R. n. 30/2022; tale articolo, con apposito emendamento abrogativo è stato approvato all'unanimità dal Consiglio Regionale del 2 maggio u.s., facendo decadere il  presupposto d'incostituzionalità e conseguente annullamento di tutti gli atti applicativi alla norma stessa. 

La verifica e l’aggiornamento delle reti dei laboratori privati accreditati è stato realizzato senza rispettare la normativa regionale (DGR 736/2017) tanto da inventare modelli organizzativi di rete del tutto inesistenti richiamando una Determinazione Dirigenziale che, con atto di valenza illegittima e in contrasto con i principi dell’ordinamento generale e costituzionali, addirittura vieta la libera professione.

Ancora una volta, ieri in sottocommissione, è emersa la ostinata volontà del dipartimento prescindendo dall’indirizzo politico del Consiglio e del Governo Regionale, sempre che il Presidente Emiliano e l’Assessore Palese lo abbiano espresso con chiarezza.

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