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I commenti all'incontro con il vice presidente della Commissione Europea
15 Maggio 2023 - 17:51
Frans Timmermans al Teatro Fusco
Quasi tutti positivi i pareri sulla visita a Taranto di Frans Timmermans, vice presidente della Commissione Europea e responsabile del Green Deal europeo.
«Se la Repubblica Italiana decide di chiudere l’acciaieria - ha commentato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - certamente Timmermans non può opporsi a questa decisione. Se, viceversa, la Repubblica Italiana decide che questa acciaieria deve rimanere aperta è pacifico che va cambiata la tecnologia e va costruito un sistema che non uccida la gente e che quindi ci consenta di produrre acciaio senza inquinamento. Questa cosa è possibile tecnologicamente, non lo dico io ma lo dice l’UE, lo dice Timmermans e personalità del mondo della scienza. Gli operai hanno ragione nel non fidarsi dopo tutti questi anni, ma la visita di Timmermans serve a ricostruire questa fiducia, fermo restando che dobbiamo rivendicare, come Regione Puglia, che avevamo più volte detto che i forni a riduzione diretta erano realizzabili. Adesso, finalmente, grazie al governo Draghi questi forni si stanno realizzando e vorremmo sentire anche dal governo Meloni se sono della stessa idea. Io penso di sì, il ministro Urso è della stessa idea e stiamo combattendo come sempre per la salute e per il lavoro».
«La Regione Puglia - ha detto ancora Emiliano - ha sempre chiesto il rispetto delle proprie leggi. Noi abbiamo una legge sulla Valutazione di Impatto Ambientale preventiva, spesso contestata. Questa legge va applicata e deve essere inserita nell’eventuale accordo di programma. Come d’altra parte il registro tumori di quest’area è uno strumento fondamentale che è posto alla base di tutte le indagini della magistratura, sia in quelle passate sia per il futuro, perché questi dati sono aggiornati continuamente e sono disponibili per chiunque».
Sostegno alla protesta degli agricoltori arriva dall'on. Giovanni Maiorano (Fratelli d'Italia): «Condivido la manifestazione degli agricoltori di Coldiretti che questa mattina hanno civilmente manifestato a Taranto contro Frans Timmermans. Coldiretti ha manifestato contro Timmermans per le politiche europee sulla carne sintetica, il nutriscore, la pesca, le farine sintetiche. Ma anche per ricordare la piaga della Xylella, per cui oggi che è alle porte di Bari lo stesso Emiliano accusa l’Europa. Noi di Fratelli d’Italia con il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida difendiamo in Europa la sovranità alimentare e i prodotti italiani, frutto della nostra terra e del lavoro dei nostri agricoltori. Cosi come difendiamo anche l’eccellenza della manodopera e dell’industria italiana: dalle case, all’automotive. Con buona pace di Timmermans continueremo a batterci per la tutela del Made in Italy e di interi settori fondamentali per la nostra economia».
Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, ha inviato una lettera a Frans Timmermans ricordando la procedura d'infrazione europea innescata nel 2013 proprio dalla sua associazione a proposito delle emissioni dello stabilimento siderurgico.
«Quella procedura - scrive Marescotti al vice presidente della Commissione Europea - è rimasta aperta per dieci anni senza che la Commissione europea decidesse cosa fare, se chiuderla o se deferire l’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. E in questi dieci anni di immobilismo sono morte tante persone e tante si sono ammalate. E tante si ammaleranno. Le avrei voluto presentare i dati scientifici che quantificano questa sofferenza a cui la Commissione Europea ha risposto in modo inadeguato raffreddano le grandi speranze che molti di noi riponevamo dell’Europa. Tutto ciò che non avete fatto era stato funzionale all’attesa del 23 agosto 2023, data entro la quale dovrebbe terminare la realizzazione completa dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per gli impianti dello stabilimento Ilva. Le avrei voluto dire oggi che in quella data lo stabilimento continuerà a rimanere fuori norma per quanto riguarda alcune importanti prescrizioni, tanto che l’azienda ha chiesto ulteriori proroghe. Spero che gliel’abbiano detto. Le avrei voluto chiedere di far rispettare la direttiva sulle emissioni industriali, che prevede il deferimento dell'Italia alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea in caso di violazione della direttiva stessa. Sono dieci anni che viene violata la direttiva e voi continuate ad attendere. Ma ad agosto la Commissione europea dovrà tirare le somme. Si gioca la credibilità di un’istituzione che lei rappresenta. Avrei voluto criticare la smisurata "pazienza" della Commissione europea nei confronti dell'Italia, che ha concesso proroghe all'ex Ilva senza mai sanzionarla per il mancato completamento del piano ambientale». In definitiva, Marescotti chiede «che gli impianti dell’area a caldo non vengano autorizzati. Sono impianti su cui la scienza si è già pronunciata: non sono compatibili con la salute e vanno pertanto fermati»
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