Quasi tutti positivi i pareri sulla visita a Taranto di Frans Timmermans, vice presidente della Commissione Europea e responsabile del Green Deal europeo.
Il presidente della Regione, Michele Emiliano
«Se la Repubblica Italiana decide di chiudere l’acciaieria - ha commentato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - certamente Timmermans non può opporsi a questa decisione. Se, viceversa, la Repubblica Italiana decide che questa acciaieria deve rimanere aperta è pacifico che va cambiata la tecnologia e va costruito un sistema che non uccida la gente e che quindi ci consenta di produrre acciaio senza inquinamento. Questa cosa è possibile tecnologicamente, non lo dico io ma lo dice l’UE, lo dice Timmermans e personalità del mondo della scienza. Gli operai hanno ragione nel non fidarsi dopo tutti questi anni, ma la visita di Timmermans serve a ricostruire questa fiducia, fermo restando che dobbiamo rivendicare, come Regione Puglia, che avevamo più volte detto che i forni a riduzione diretta erano realizzabili. Adesso, finalmente, grazie al governo Draghi questi forni si stanno realizzando e vorremmo sentire anche dal governo Meloni se sono della stessa idea. Io penso di sì, il ministro Urso è della stessa idea e stiamo combattendo come sempre per la salute e per il lavoro».
«La Regione Puglia - ha detto ancora Emiliano - ha sempre chiesto il rispetto delle proprie leggi. Noi abbiamo una legge sulla Valutazione di Impatto Ambientale preventiva, spesso contestata. Questa legge va applicata e deve essere inserita nell’eventuale accordo di programma. Come d’altra parte il registro tumori di quest’area è uno strumento fondamentale che è posto alla base di tutte le indagini della magistratura, sia in quelle passate sia per il futuro, perché questi dati sono aggiornati continuamente e sono disponibili per chiunque».
Il sindaco Rinaldo Melucci
Il sindaco Rinaldo Melucci ha accolto ufficialmente Timmermans a Palazzo di Città. All'incontro hanno partecipato, tra gli altri, gli amministratori delegati di “Dri d’Italia” ed Edison Next, Stefano Cao e Giovanni Brianza. Presenze, queste, legate a due importanti progetti: la realizzazione di due insediamenti per la produzione del cosiddetto preridotto per alimentare anche i futuri forni elettrici dell’impianto siderurgico e di un polo dedicato alla produzione di idrogeno verde.
«Il commissario ha avuto la possibilità di vedere quanto sia concreto l’approccio che il territorio ha nei confronti dei processi di decarbonizzazione – le parole del sindaco Melucci a margine dell’incontro – soprattutto quanto siano avanzati e dettagliati alcuni progetti che potrebbero fare della nostra città l’emblema della transizione “green”, dopo decenni di reputazione macchiata dall’ingombrante presenza industriale: Taranto è importante per l’Europa, lo ha ribadito più volte Timmermans, proprio per questa ragione. E abbiamo colto, dalle sue parole, un sostanziale sostegno all’accordo di programma che stiamo scrivendo con il contributo di chiunque sia interessato a fare di Taranto un esempio di sostenibilità, una posizione che ci conforta ulteriormente. Abbiamo colto anche una necessità: bisogna far presto affinché questi progetti vedano la luce in tempi utili, per poter finalizzare le risorse che l’Europa ha garantito. Un messaggio che trasformeremo in operatività, per evitare che il territorio perda un’occasione così importante».
Quanto ad alcuni interventi da parte del pubblico al Teatro Fusco, Melucci ha così commentato: «Ho sentito voci che conosciamo, legittime, ma che rappresentano assolutamente una minoranza. Questa città vuole andare avanti e trovare un equilibrio tra le ragioni di tutti. Oggi non c’è più il tema del parco giochi al posto del siderurgico, credo che ci sia il tema, invece, della chiusura dell’area a caldo, dei forni elettrici a idrogeno, di una fabbrica più piccola e sostenibile. Taranto è una città ormai matura e credo che nei prossimi mesi chiuderà l’accordo di programma in maniera molto positiva».
L'onorevole Dario Iaia (Fratelli d'Italia)
«Ritengo - ha osservato l'onorevole Dario Iaia (Fratelli d'Italia) - che la visita del vice presidente della commissione europea, Frans Timmermans, sia stata l’occasione per chiarire che la Commissione Europea condivide l’idea ed il progetto di realizzare acciaio verde anche a Taranto. Timmermans lo ha rimarcato a chiare lettere. Taranto può rappresentare davvero un simbolo nella transizione dall’acciaio inquinante a quello green con l'intenzione di non rinunciare affatto alla produzione industriale, ma potenziarla e modernizzarla, superando così la dicotomia tra lavoro e salute affinché procedano pari passo. Concretamente, tale orientamento si traduce di una serie di investimenti nell’ambito della tecnologia che, come spiegato dal vicepresidente, significano continuità lavorativa e volontà di produrre acciaio con idrogeno, come già si sta facendo in Svezia e in Germania».
L'on. Ubaldo Pagano e il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio (Pd)
«La presenza di Frans Timmermans a Taranto - afferma l'onorevole Ubaldo Pagano (Pd) - segna un auspicato punto di non ritorno per questa città. Mai più inquinamento, mai più ricatti, mai più lavoro e salute come alternative che si escludono. Di questo, delle parole dette e delle promesse fatte oggi, credo sia doveroso ringraziarlo a nome di tutta la comunità. Quella del Vice Presidente della Commissione UE è stata una vera e propria dichiarazione d’amore per questa città. Ha compreso il grande sacrificio che i tarantini hanno fatto in tutti questi anni, sopportando il carico ambientale della produzione siderurgica nazionale che si è spesso tradotto in malattia e morte per tanti cittadini, anche purtroppo giovanissimi. Davanti a questo sacrificio l’unica risposta plausibile è procedere speditamente verso la completa transizione verde dell’acciaieria, come ha giustamente rimarcato Timmermans, promettendo di tornare a Taranto entro un anno per dare conto dei progressi fatti. È il momento che il Governo Meloni ci dica da che parte sta. Se, come Draghi, crede nella decarbonizzazione ed è disposta a impiegare le risorse che servono ad arrivare a questo obiettivo. Taranto ha bisogno di risposte urgenti, non della dolorosa indifferenza che abbiamo visto finora dal nuovo Governo».
Di analogo tenore il commento del consigliere regionale e comunale Vincenzo Di Gregorio (Pd): «L'incontro con il vicepresidente della Commissione europea ha evidenziato quanto urgenti e complesse siano le questioni che riguardano Taranto in tema di transizione green. La disponibilità di Timmermans è un segnale importante. L'attenzione delle istituzioni europee, infatti, è condizione necessaria per proseguire i processi di riconversione economica, sociale e culturale avviati dall'Amministrazione comunale di Taranto con il supporto della Regione Puglia. C'è un elemento dal quale non si può prescindere: il fattore tempo. Lo ha ammesso lo stesso Frans Timmermans nel confronto con i cittadini organizzato da Europe Direct Taranto: dobbiamo aumentare la velocità del cambiamento. La variabile tempo è dirimente nel processo di transizione e di riconversione. Tutti aneliamo all'industria del futuro che utilizza fonti energetiche rinnovabili e che non rilascia sostanze inquinanti. Ma come e quando ci arriveremo? Con quali regole? Con quali garanzie? Con quali costi? La vicinanza di Timmermans a Taranto, il suo sincero affetto per la nostra città, sono elementi a nostro favore e di questo non possiamo che ringraziare l'alto rappresentante dell'Ue. In parallelo dobbiamo rivendicare la stessa attenzione da parte di tutti i soggetti istituzionali e delle parti sociali coinvolte nella transizione green. Infine, non dobbiamo dimenticare che la questione del centro siderurgico di Taranto, è esplosa più di dieci anni fa per effetto dell'inchiesta Ambiente svenduto. Le ferite all'ambiente e alla salute, le contraddizioni sollevate dalla Procura di Taranto, sono in larga parte ancora lì e attendono una soluzione. In questi anni sono stati dilazionati i tempi del risanamento. Ma ora dobbiamo accelerare e penso che questo sia il messaggio più urgente e importante da cogliere dall'incontro con il vicepresidente Timmermans».
L'on. Maiorano (FdI) e gli agricoltori
Sostegno alla protesta degli agricoltori arriva dall'on. Giovanni Maiorano (Fratelli d'Italia): «Condivido la manifestazione degli agricoltori di Coldiretti che questa mattina hanno civilmente manifestato a Taranto contro Frans Timmermans. Coldiretti ha manifestato contro Timmermans per le politiche europee sulla carne sintetica, il nutriscore, la pesca, le farine sintetiche. Ma anche per ricordare la piaga della Xylella, per cui oggi che è alle porte di Bari lo stesso Emiliano accusa l’Europa. Noi di Fratelli d’Italia con il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida difendiamo in Europa la sovranità alimentare e i prodotti italiani, frutto della nostra terra e del lavoro dei nostri agricoltori. Cosi come difendiamo anche l’eccellenza della manodopera e dell’industria italiana: dalle case, all’automotive. Con buona pace di Timmermans continueremo a batterci per la tutela del Made in Italy e di interi settori fondamentali per la nostra economia».
Marescotti scrive a Timmermans
Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, ha inviato una lettera a Frans Timmermans ricordando la procedura d'infrazione europea innescata nel 2013 proprio dalla sua associazione a proposito delle emissioni dello stabilimento siderurgico.
«Quella procedura - scrive Marescotti al vice presidente della Commissione Europea - è rimasta aperta per dieci anni senza che la Commissione europea decidesse cosa fare, se chiuderla o se deferire l’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. E in questi dieci anni di immobilismo sono morte tante persone e tante si sono ammalate. E tante si ammaleranno. Le avrei voluto presentare i dati scientifici che quantificano questa sofferenza a cui la Commissione Europea ha risposto in modo inadeguato raffreddano le grandi speranze che molti di noi riponevamo dell’Europa. Tutto ciò che non avete fatto era stato funzionale all’attesa del 23 agosto 2023, data entro la quale dovrebbe terminare la realizzazione completa dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per gli impianti dello stabilimento Ilva. Le avrei voluto dire oggi che in quella data lo stabilimento continuerà a rimanere fuori norma per quanto riguarda alcune importanti prescrizioni, tanto che l’azienda ha chiesto ulteriori proroghe. Spero che gliel’abbiano detto. Le avrei voluto chiedere di far rispettare la direttiva sulle emissioni industriali, che prevede il deferimento dell'Italia alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea in caso di violazione della direttiva stessa. Sono dieci anni che viene violata la direttiva e voi continuate ad attendere. Ma ad agosto la Commissione europea dovrà tirare le somme. Si gioca la credibilità di un’istituzione che lei rappresenta. Avrei voluto criticare la smisurata "pazienza" della Commissione europea nei confronti dell'Italia, che ha concesso proroghe all'ex Ilva senza mai sanzionarla per il mancato completamento del piano ambientale». In definitiva, Marescotti chiede «che gli impianti dell’area a caldo non vengano autorizzati. Sono impianti su cui la scienza si è già pronunciata: non sono compatibili con la salute e vanno pertanto fermati»