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Il caso

Sfrattata con un figlio disabile, venerdì presidio in Prefettura

La storia di Adriana e Saverio

Adriana Parisi e suo figlio Saverio

Adriana Parisi e suo figlio Saverio

TARANTO - Aspettare. E’ ancora questo, quello che devono fare Adriana Parisi e suo figlio. Lo faranno in quella casa di Talsano che è il “porto sicuro” di Saverio, ragazzone di trent’anni, autistico grave.

Una casa su cui pende uno sfratto esecutivo di sfratto dopo che Adriana ed il padre di Saverio, separati ma che contribuiscono insieme alle notevoli necessità che un figlio con una severa forma di autismo porta con sé, l’hanno persa per un debito di 28.000 euro che non sono riusciti a pagare. L’immobile – un appartamento dignitoso ma certo non di pregio – è stato quindi messo all’asta, dove è stato rilevato da un acquirente.

Nella mattinata di lunedì 15 maggio si è svolto il sopralluogo dell’ufficiale dell’Ivg, l’Istituto Vendite Giudiziarie, «a cui abbiamo fatto presente l’istanza di sospensione dello sfratto, per la presenza di un disabile» spiega Adriana Parisi a TarantoBuonasera. «La legge dà al giudice, in questi casi, una capacità discrezionale» dice ancora Parisi, dopo una mattinata che definisce «emotivamente pesante». Per lei, e per Saverio, che pure nel silenzio che caratterizza la sua condizione vive il disagio che una situazione di questo tipo porta con sé. Con un elemento in più, tutt’altro che irrilevante: «Saverio vive qui praticamente da sempre. Nel contesto di Talsano è rispettato, capito, ed ha trovato abitudini e routine che per lui sono fondamentali. Andare via porta anche un elevatissimo rischio di ricadere in comportamenti problematici e perdere i progressi che faticosamente siamo riusciti a portare avanti».

Attorno ad Adriana e Saverio, comunque, qualcosa si muove. Un comitato spontaneo, #iostoconsaverio, è nato a Talsano, crescendo quindi sui social network, ed animerà venerdì mattina un presidio sotto la prefettura di Taranto. Una pec è stata inviata proprio al prefetto, Demetrio Martino, alle istituzioni locali e regionali e ad alcuni parlamentari ionici, per sollecitare un incontro e provare a trovare un percorso che restituisca serenità ai protagonisti di questa vicenda.

Nella mail vengono ricostruite anche alcune delle tappe di questa storia. La diagnosi più grave di autismo, il livello III , e l’essere «non verbale» di Saverio. Il «trattamento riabilitativo privato», i «consulti e ricoveri in varie Regioni», ed il conseguente «esborso economico» che ha portato al «pignoramento dell’immobile in cui il ragazzo è cresciuto». Viene ricordato come «l’esistenza di Saverio è stata occultata nei documenti del procedimento immobiliare iniziato nel 2017 e concluso nel 2022 con una vendita all’asta», e l’interessamento alla vicenda da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del governatore pugliese Michele Emiliano, dell’on. Davide Faraone presidente della Fia – Federazione Italiana Autismo.

«Saverio esiste e va protetto» dice Adriana Parisi. «Va protetto lui, da se stesso, perché questo stravolgimento lo farebbe cadere nel baratro della violenza che trascina con sé chiunque e qualsiasi cosa. Va protetta la sua famiglia, composta da me e dal fratello, residenti nello stesso immobile, e dal mio ex marito, perché tutta la nostra vita è appesa a questo mistero che è l’autismo».

  

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