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Il caso

Giochi del Mediterraneo, la Regione contesta la nomina del Commissario e chiede l'intervento della Corte Costituzionale

Nuovo scontro all'ombra dei giochi in programma a Taranto

A rischio risorse per i Giochi del Mediterraneo

Battaglia sul commissariamento dei Giochi del Mediterraneo

Non si placa lo scontro tra Regione Puglia e Governo sulla questione Giochi del Mediterraneo 2026 in programma a Taranto. 

Nelle scorse ore il Governo aveva nominato Massimo Ferrarese, ex Presidente della Provincia di Brindisi, Commissario straordinario nazionale per la tempestiva realizzazione degli interventi necessari allo svolgimento dei Giochi. 

Ora il colpo di scena: il Capo di Gabinetto della Regione Puglia Giuseppe Catalano ha trasmesso oggi una lettera al Capo del Dipartimento per il coordinamento amministrativo (DICA) della Presidenza del Consiglio dei Ministri per contestare formalmente la decisione del Governo.

La lettera formale:

“Il comma 5-bis dell’art. 9 del d.l. n. 4/2022, come modificato dall’art. 33, comma 5-ter, del d.l. n. 13/2023, nel testo attualmente vigente, e come evidenziato dall’Avvocatura Regionale, è lesivo delle prerogative della Regione Puglia, non adeguatamente coinvolta nella procedura di nomina del Commissario straordinario, limitandosi a prevedere che il Presidente della Regione Puglia sia soltanto “sentito” sulla scelta unilaterale effettuata dal Governo.

Analogamente, anche il comma 5-ter, dell’art.9 del medesimo d.l. n. 4/2022, nel testo attualmente vigente, appare lesivo delle competenze regionali, nella parte in cui non prevede che la individuazione delle opere da realizzare ad opera del Commissario straordinario avvenga d’intesa con la Regione Puglia".

Il ricorso alla Corte Costituzionale

"Per questi motivi - si legge nella nota della Regione -, il Presidente della Regione Puglia intende promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte Costituzionale e, pur non avendo alcuna riserva sulle qualità e competenze del Commissario straordinario prescelto, ritiene di non voler esprimere alcun “avviso” sullo schema di decreto trasmesso”.

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