Si è aperto ieri a Roma, con i beneauguranti messaggi di saluto, tutt’altro che convenzionali, del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e di papa Francesco, il X congresso confederale della Cisal, Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori, il quarto sindacato italiano per numero di iscritti (oltre un milione e 400mila). Attesi fra oggi e domani pezzi da novanta del mondo politico: hanno confermato la loro presenza cinque ministri (Salvini, Calderone, Fitto, Lollobrigida e Sangiuliano), vari sottosegretari, leader di forze politiche di maggioranza e di opposizione (Conte dei % stelle; Cesa dell’Udc), nonché Klaus Heeger, il presidente della Cesi, Confederazione europea dei sindacati indipendenti, che vede la Cisal fra i soci fondatori. Presente in tutte le Province italiane anche con i suoi patronati e Caf, Cisal rappresenta con le sue 49 federazioni di categoria (ultima a nascere, nel luglio 2022, la Figec, sindacato unitario del mondo dell’informazione, del giornalismo, della comunicazione, presente con il segretario generale Carlo Parisi ed il presidente Lorenzo Del Boca come delegati) tutto il mondo del lavoro, dal pubblico impiego al privato. E in molti comparti (tanto nel pubblico impiego quanto nelle banche) è la prima forza sindacale. E’ accreditata all’Aran ed è rappresentata nel Cnel. Guidata da Francesco Cavallaro, che terrà oggi la sua relazione introduttiva, e che va verso la riconferma da parte degli oltre 600 delegati, in forza degli straordinari risultati raggiunti), Cisal chiede con forza “una politica di sviluppo che generi occupazione e ricchezza a beneficio non solo delle imprese ma anche dei lavoratori, in un mercato che il Covid e la guerra – sottolinea Cavallaro – stanno profondamente mutando”. Tema del congresso è “Dignità umana e del lavoro. E’ l’Italia che vogliamo in Europa come progetto comune”. L’obiettivo è un lavoro di qualità, che pur tenendo presenti le esigenze delle imprese e dei datori di lavoro in genere non sacrifichi la dignità del lavoratore, le sue legittime aspettative non solo al salario giusto ma anche alla qualità della vita, negli orari di lavoro e fuori. Un lavoro di qualità. Lotta quindi e contrasto al lavoro nero, ma anche attenzione alla sicurezza, superamento di contratti iniqui e riduzione ai minimi necessari dei contratti a tempo determinato. Come scrive nel suo messaggio il presidente Mattarella, il congresso “apre una riflessione sulla necessità di ricondurre la dimensione del lavoro nella sua condizione di legame tra la persona e la comunità. La nostra Costituzione – prosegue il Capo dello Stato – pone il lavoro a fondamento della Repubblica. Perché il lavoro rappresenta un’espressione irrinunciabile della dignità della persona. Il lavoro rappresenta anche il nostro modo di partecipare alla crescita della comunità e, dunque, è premessa di una libertà personale e collettiva. La nostra Costituzione riconosce il lavoro come un diritto. Istituzioni e forse sociale – si conclude il messaggio di Mattarella – sono chiamate a uno sforza collettivo per inverarlo, garantendo che esso venga svolto in sicurezza”.
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