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Ex Cassa Mezzogiorno, concluso il contenzioso. Esulta l’Asi di Taranto

Costanzo Carrieri presidente Asi

Costanzo Carrieri

«Si è finalmente concluso favorevolmente per il Consorzio Asi di Taranto l’ultimo contenzioso per lavori della ex Cassa per il Mezzogiorno, oggi Ministero Infrastrutture e Trasporti». È quanto si legge in una nota del Consorzio per lo Sviluppo dell’area industriale tarantina. «Con la recente sentenza dello scorso 23 marzo la Corte di Cassazione ha definitivamente confermato la correttezza dell’operato del Consorzio nella gestione dell’appalto a fronte della richiesta avanzata da un’impresa appaltatrice ad oggi ammontante a ben oltre 60 miliardi delle vecchie lire, decretando che alcun risarcimento spetta all’impresa». «Per un ente come l’Asi - sottolinea il presidente dell’Asi di Taranto, Costanzo Carrieri - che soddisfa il proprio fabbisogno economico e finanziario autonomamente e non attraverso finanziamenti pubblici, è intuibile immaginare quali conseguenze avrebbe comportato l’esito negativo di tale contenzioso. Oggi, invero, si sormonta con questa sentenza l’ultimo ostacolo alla chiusura definitiva dei rapporti tra Consorzio e Ministero per i lavori commissionati dalla Cassa per il mezzogiorno che potranno finalmente essere definiti con il riconoscimento del saldo dei progetti ad oggi, ancora sospeso, liberando così risorse di cui beneficerà il territorio». Carrieri rammenta, che «il Consorzio Asi fu individuato quale strumento della Cassa per il Mezzogiorno per sopperire alle diseconomie esterne presenti nel territorio meridionale ed ha potuto così realizzare nel territorio jonico importanti opere, servizi ed infrastrutture che sono ancora oggi il fulcro dell’economia locale, quali ad esempio la costruzione del molo polisettoriale, la progettazione e realizzazione dell’area industriale tarantina e dei collegamenti tra essa ed i Comuni ed il porto». «Oggi dunque - afferma Carrieri - il Consorzio può proseguire nel raggiungimento dei numerosi obiettivi che vedono l’Asi tra i principali interpreti delle istanze di un territorio che chiede a gran voce un futuro sostenibile».
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