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Appalti truccati e mazzette, scattano quattro arresti

La sede della Guardia di Finanza

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Appalti truccati e mazzette : un ex dirigente del Comune di Statte e tre imprenditori sono stati arrestati per corruzione e turbativa d’asta. Sono finiti agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico al termine di indagini condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dal sostituto procuratore Lucia Isceri. Su disposizione del gip Rita Romano sono stati arrestati l’architetto sessantottenne Vincenzo La Gioia, ex responsabile del settore “Assetto territorio e sviluppo economico” del Comune di Statte e gli imprenditori Marco Moscaggiura, Oronzo Moscaggiura e Amedeo Pesare, rispettivamente di trentadue, sessantatrè e quarantaquattro anni. Altre cinque persone sono indagate a piede libero. Nel corso dell’operazione all’architetto La Gioia, le Fiamme Gialle hanno sequestrato 82.779 euro. Dalle indagini condotte dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, è emerso che il dirigente comunale, ora in pensione, avrebbe truccato gare e concesso affidamenti diretti per dare alle imprese riconducibili a Marco Moscaggiura una serie di servizi ottenendo in cambio tangenti del valore pari al 10 per cento degli appalti. Tra le gare finite nel mirino degli investigatori delle Fiamme Gialle quelle relative alla manutenzione del patrimono comunale, all’affidamento di pulizia degli immobili comunali e alla gestione in “global service” di servizi integrati. Il via alle indagini dopo la segnalazione di un accordo illecito tra il responsabile del settore “Assetto del territorio e sviluppo economico” del Comune di Statte, architetto Vincenzo La Gioia e l’imprenditore Marco Moscaggiura al quale lo stesso La Gioia aveva affidato un appalto della durata di quattro mesi del valore di 147mila euro in cambio una mazzetta di 14mila e 700 euro da corrispondere di quattro rate una volta accreditato dal Comune il pagamento. Secondo l’accusa la Gioia e Moscaggiura “avevano concordato le date e i luoghi dove, previ contatti telefonici, sarebbero state consegnate le mazzette e che la provvista per far fronte ai pagamenti sarebbe stata prelevata dall’imprenditore dai conti correnti intestati alla società, simulando con artifici contabili , esborsi per anticipazioni all’amministratore e/o ai soci ovvero per il pagamento di fittizi contribuiti e sponsorizzazioni in favore di diverse associazioni”. Intanto sono stati fissati per domattina gli interrogatori degli arrestati. Nel collegio di difesi, tra gli altri, gli avvocati Egidio Albanese, Pasquale Blasi, Raffaele Errico, Rino Levato e Alessandra Semeraro.
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