«Alcuni rappresentanti istituzionali in questi giorni hanno pubblicato foto sui social, vantando il sequestro di oltre 50 tonnellate di legna, per smorzare l’insana tradizione dei falò abusivi di San Giuseppe. Avevano garantito che la situazione, in particolare nei quartieri periferici come i Tamburi e Paolo VI, era sotto controllo, e la legalità del tutto ripristinata. Quello che è accaduto nella serata di domenica dimostra l’esatto contrario». Così in una nota la segreteria del Circolo Pd Giuseppe Di Vittorio di Paolo VI. «La nostra città in questi giorni è vittima di forti atti di violenza e vandalismo. Grande responsabilità va addebitata alla mancanza di una vigilanza adeguata» si legge nella nota. «Ovviamente, vanno al tempo stesso stigmatizzati comportamenti d’inciviltà di una parte dei cittadini, comportamenti che rasentano la follia. Monta però la rabbia della parte buona della città, quando vengono pubblicate foto e ci si vanta di tenere al sicuro Taranto, mentre al contrario non si riesce a fare rispettare la legge. La dimostrazione piuttosto eloquente è rappresentata da quello che è accaduto nel momento in cui, durante un intervento della polizia locale, nel quale erano coinvolte tre pattuglie, per impedire falò abusivi, quattro giovani, di fronte ai tentativi degli agenti, hanno risposto “qui comandiamo noi” per poi proseguire indisturbati con l’accensione del falò. Nessuna risposta da parte degli agenti presenti, circa una decina. Il fatto che sconcerta maggiormente è dato dai commenti soddisfatti da parte degli stessi rappresentanti, che dicono di aver fatto pulizia e aver messo l’area in sicurezza. Conseguenze, anche se indirette, sono le ferite riportate al rione Tamburi da una ventina di ragazzi, tra cui uno in prognosi riservata e quattro in gravi condizioni, e un altro grande falò con fuochi d’artificio, al quartiere Paolo VI». «Stop ai falò selvaggi, sì a quelli autorizzati, in aree delimitate e presidiate da vigili del fuoco e forze dell’ordine. Occorre individuare aree dedicate allo svolgimento dei riti del fuoco attraverso un apposito regolamento comunale, che integri i protocolli e le norme di sicurezza esistenti»: è la proposta del gruppo di Italia Viva, dopo l’incidente del falò di San Giuseppe al rione Tamburi, che ha causato danni e feriti. «E’ l’ennesima brutta vicenda che ne cela altre connesse alle periferie, meritevoli dell’attenzione della politica e della comunità» dichiarano Massimiliano Stellato, consigliere regionale e comunale, Carmen Casula, consigliere comunale e Fulvio Costone referente provinciale per la sicurezza di Italia Viva. «Rispetto ai falò fuori controllo - proseguono - servirebbe poi elevare l’asticella del comune senso civico, ma anche quella dei controlli. Non basta smantellare le cataste di legno segnalate dai cittadini, occorre intensificare la mappatura dei controlli sul territorio, a cura della polizia locale, soprattutto nei quartieri periferici e per tutta la giornata dedicata a San Giuseppe». Per questo i renziani avanzano l’idea di «una proposta in consiglio comunale tesa a regolamentare i falò in aree ben definite della città, mediante l’utilizzo di legna da ardere che non sia coperta da vernici e che non impatti con l’ambiente, nel rispetto degli standard di sicurezza ed alla presenza di forze dell’ordine e vigili del fuoco. Proprio come altri comuni pugliesi che, del falò, hanno fatto una attrazione sicura». Per il vice presidente di Unione Civica, Massimo D’Anna, «per troppo tempo nella nostra città si è tollerato di tutto nel nome di una sorta di “pace sociale” utile solo agli interessi di pochi. È ora che ognuno si assuma le proprie responsabilità e che Taranto torni ad essere una città libera dalla illegalità diffusa e dilagante. Se non si educa alla legalità contrastando ogni tipo di devianza tutto apparirà sempre lecito e “normale” alle spese ed alla faccia di chi vorrebbe un’altra città».
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