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Unomaggio Taranto, il documento politico: ripartire dalla libertà

Il concertone del primo maggio a Taranto - archivio

Il concertone del primo maggio a Taranto - archivio

Il concertone dell’Uno maggio a Taranto, organizzato dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti con la direzione artistica di Michele Riondino, Roy Paci e Antonio Diodato, scalda i motori. I primi dettagli della manifestazione, che avrà come parola d’ordine “la libertà”, sono stati forniti da Simona Fersini, Virginia Rondinelli e Giovanni Raimondi per il Comitato organizzatore. Sono stati già contattati diversi artisti, ma non è ancora stato annunciato alcun nome. “Sarà come sempre - è stato detto - un cast di qualità. Ci saranno tanti artisti, qualcuno è stato a Sanremo. Dal nostro palco è sempre passato il gotha della scena musicale nazionale”. L’evento, autofinanziato con la vendita di magliette e bottiglie di vino e il supporto di alcuni sponsor privati che hanno aderito al documento politico del Comitato, si terrà come di consueto nel parco archeologico delle mura greche, ma in un’area diversa da quella dello scorso anno. Nei giorni scorsi è stato diffuso il documento politico: “Libertà è la parola d’ordine di questa edizione dell’Uno Maggio Libero e Pensante. L’abbiamo scelta per celebrare i dieci anni da quando abbiamo dato inizio a questa avventura al Parco Archeologico delle Mura Greche. Perché tutto è cominciato dal bisogno di essere finalmente libere e liberi di sceglierci il presente e il futuro che vogliamo. Non immaginavamo ciò che anno dopo anno avremmo realizzato e non immaginavamo che a distanza di dieci anni la nostra libertà sarebbe stata ancora così in pericolo, ancora tutta da difendere. Anzi, in tutto questo tempo abbiamo preso coscienza che siamo all’interno di un meccanismo più ampio di prevaricazione, che va ben oltre i confini locali e nazionali. Il soffocamento delle liberta è globale, include letteralmente il mondo intero, lo stesso pianeta. C’è di che spaventarsi, vittime ovunque, di guerra, di violenza di genere e di ogni genere, fra le mura domestiche, nei luoghi di cura, di lavoro e persino di preghiera, nei mari, sulle spiagge. Allora, a chi è riservata la libertà? Libertà personale, di domicilio, di segretezza della corrispondenza, di circolazione e di soggiorno, libertà di riunione, libertà di associazione, libertà di religione, libertà di manifestazione del pensiero … Sono i diritti di libertà stabiliti nella Costituzione italiana e alla Repubblica è dato il compito di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. È forse libera Taranto? Nonostante la libertà d’impresa sia stata ulteriormente definita, consentendo ad una multinazionale di devastare un territorio ed inquinare impunemente, esattamente quale libertà si vuole tutelare? Su ogni diritto grava l’ombra di un sistema economico che a noi non andrà mai bene: maggiore ricchezza maggiore benessere, a patto che questa ricchezza sia di poche persone. Nella giornata dell’Unomaggio declineremo la libertà in tutta la sua bellezza e in tutta la tragicità della sua negazione, attraverso le testimonianze di chi è costretto a scegliere se morire in mare o in una prigione libica, se morire di fame o di cancro, attraverso chi concretamente agisce per cambiare questo modello di sviluppo per garantire un futuro al nostro pianeta. Canteremo per la libertà e vogliamo che sia un canto che trovi parole in tutti i giorni a seguire, che non si spenga con le luci del parco”.
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