Seduta di audizioni in commissione regionale Lavoro presieduta da Debora Ciliento. Due le vertenze lavorative su cui è ricaduta l’attenzione, dando seguito alle richieste avanzate dal consigliere Cristian Casili in ordine alla situazione dei Navigator e del consigliere Marco Galante in merito al futuro occupazionale dei lavoratori della ex Cementir di Taranto (oggi Cemitaly). Relativamente al futuro dell’azienda Cemitaly e dei 45 lavoratori in cassa integrazione ormai da otto anni, con scadenza il prossimo settembre, sono intervenuti i rappresentanti dei lavoratori e delle sigle sindacali della Fillea Cgil e della Usb. Assenti ai lavori i rappresentanti della Cemitaly ed il presidente del Comitato regionale per il monitoraggio del sistema economico produttivo e delle aree di crisi (Sepac), il quale però ha inviato una nota per comunicare che il prossimo 4 aprile la task force regionale si occuperà di tale vertenza nel corso di un tavolo già programmato. Dagli interventi sviluppati nel corso della seduta di ieri, mercoledì 15 marzo, è emersa la necessità di capire che cosa si vuole fare dello stabilimento della Cemitaly, che è fermo e in stato di abbandono da più di otto anni, e se sono pervenute alla Regione richieste di adesione al bando per la riconversione in hub per l’idrogeno. La commissione tornerà ad aggiornarsi sul punto. «Dobbiamo lottare per il futuro dei 45 lavoratori Cemitaly, ex Cementir di Taranto, a cui scadrà la cassa integrazione straordinaria per transizione occupazionale il prossimo settembre - ha dichiarato Marco Galante, capogruppo M5S in Consiglio regionale - Parliamo di una vertenza che dura dal 2014, già all’attenzione del Tavolo Sepac, che tornerà a riunirsi il prossimo 4 aprile. L’assenza oggi dell’azienda, ufficialmente impossibilitata a partecipare, purtroppo è una conferma della paura dei lavoratori: che la proprietà non sia interessata a riqualificare il sito e voglia lasciare tutto in stato di abbandono, come da nove anni a questa parte. Nel breve periodo dobbiamo lavorare a tutti i livelli per una proroga della CIGS e contemporaneamente capire se l’azienda possa rientrare nell’ambito dell’accordo di programma per Taranto o abbia partecipato al bando per riconvertire il sito, realizzando impianti per la produzione di idrogeno verde. Per questo si è deciso di riaggiornare la seduta subito dopo la riunione del Tavolo Sepac, chiedendone anche i verbali. Cemitaly - continua Galante - fa parte di Italcementi S.p.A. che è interamente controllata dalla multinazionale tedesca Heidelberg Material, società solide al punto di vista economico. Dal 2014 ci sono stati diversi passaggi di proprietà, ma purtroppo nessuna prospettiva per il futuro. È indispensabile conoscere i piani industriali dell’ azienda anche per capire se ci sia la volontà di risolvere le problematiche ambientali del sito dove si è svolta l’attività del cementificio. Per chiederemo nuovamente di ascoltare la proprietà, la cui assenza ha fatto saltare l’ultima convocazione del tavolo lo scorso febbraio. Come istituzioni dobbiamo essere uniti per risolvere una vertenza così importante per il territorio».
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Buonasera24
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo