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Omicidio di Manduria, i tre arrestati fanno scena muta

Il luogo in cui è stato rinvenuto il cadavere di Natale Naser Bahtijri - foto di Francesco Manfuso

Il luogo in cui è stato rinvenuto il cadavere di Natale Naser Bahtijri - foto di Francesco Manfuso

Hanno fatto scena muta dinanzi al gip, i tre presunti autori del brutale omicidio di Natale Naser Bahtijri, giovane di origine montenegrina . Vincenzo D’Amicis e Simone Dinoi, difesi dagli avvocati Franz Pesare e Armando Pasanisi e Domenico D’Oria anch’egli assistito dall’avvocato Armando Pasanisi, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Per il magistrato dell’antimafia di Lecce che indaga, Milto Stefano De Nozza, il terzetto dopo aver commesso il delitto, avrebbe “simbolicamente onorato il clan Stranieri baciando il “tatuaggio della famiglia” inciso sul braccio di D’Amicis esprimendo rispetto, devozione e condivisione dei valori criminali che da sempre hanno caratterizzato l’agire del gruppo”. Per l’accusa anche Simone Dinoi e Domenico D’Oria, avrebbero ricoperto il ruolo di gregari assoggettati “all’onorata famiglia”. Il ruolo di regista nelle fasi dell’aggressione prima e dell’omicidio poi, sarebbe stato sempre il più giovane de tre, Vincenzo D’Amicis. Secondo gli inquirenti sarebbe stato lui ad indicare a Simone Dinoi che era alla guida della sua Renault Modus, la strada del cavalcavia della Bradanico Salentina dove avrebbero preso a coltellate la loro vittima prima di gettarla nel dirupo. Ed è lì che le “cimici” della polizia, che da tempo li stava seguendo per i sospetti sul traffico di stupefacenti, hanno captato le urla di D’Amicis: “Ti scannu tuttu”, “Ti tagghiu la capu”. Dopo aver lasciato a Manduria Vincenzo D’Amicis dove avrebbe commesso poi gli altri reati e precisamente le minacce con metodo mafioso e il furto dell’auto della vittima, i due complici Simone Dinoi e Domenico D’Oria, sarebbero tornati nei pressi del cavalcavia con una tanica di benzina intenzionati a bruciare e quindi a distruggere il cadavere di Bahtijri che non sono però riusciti a trovare a causa del buio. Il corpo martoriato di Bahtijari, rotolando nel dirupo, era finito dietro ad un grosso cespuglio. Dopo l’interrogatorio di ieri mattina si attendono in queste ore le decisioni del giudice delle indagini preliminari.
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