“Il pericolo all’oblio” c’è sempre, afferma la senatrice a vita Liliana Segre, e noi, ANPI Taranto, facciano nostra questa sua preoccupazione. La “Giornata della memoria”, il 27 gennaio di ogni anno, ci interroga su di una questione, il razzismo di ieri e inevitabilmente quello di oggi, che da qualcuno potrebbe essere ritenuta noiosa o addirittura inutilmente ripetitiva. Aggiunge Liliana Segre che tra qualche anno, venendo inevitabilmente a mancare i testimoni diretti di quella offesa perenne all’umanità che fu la shoah che patirono l’inferno dei campi di sterminio, un tema così importante sarà relegato a qualche rigo nei manuali scolastici di storia. Occorre tenere desta la memoria e con il passare degli anni è necessario sempre più rifarsi a testi di storia, a opere letterarie, a spettacoli teatrali, a eventi vari che servono per non farci dimenticare i sei (6) milioni di morti ad opera del nazismo con la complicità dell’Italia fascista e non solo. Sì, il mito degli “italiani brava gente” va completamente rivisto. Non c’è lo spazio per ricostruire la politica estera di Mussolini; è sufficiente richiamare il cambio di direzione di politica estera dopo Locarno e Stresa e la firma dell’Asse Roma-Berlino nel 1936 dopo che la Società delle Nazioni aveva definito l’Italia “stato aggressore” per l’intervento in Etiopia. Da quel momento Mussolini è sempre più vicino a Hitler e fa suo il programma razzista del Führer. Per gli smemorati riporto i titoli dei paragrafi ripresi da “Il manifesto della razza”, 14 luglio 1938, voluto dal Duce del Fascismo e dai suoi gerarchi: 1 - Le razze umane esistono; 2 - Esistono grandi razze e piccole razze; 3 - Il concetto di razza è un concetto puramente biologico; 4 - La popolazione dell’Italia attuale è di origine ariana e la sua civiltà è ariana; 5 - È una leggenda l’apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici; 6 - Esiste ormai una pura “razza italiana”; 7 - È tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti; 8 - È necessario fare una netta distinzione tra i mediterranei d’Europa (occidentali) da una parte, gli orientali, e gli africani dall’altra; 9 - Gli ebrei non appartengono alla razza italiana; 10 - I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli italiani non devono essere alterati in nessun modo. Anche solo dai titoli ben si comprende la gravità e la ignominia del fascismo. Sarebbe necessario entrare nel merito dei singoli paragrafi per carpirne la ferocia e la criminalità delle affermazioni. Non posso dilungarmi oltre. Per la “giornata della memoria” invito a leggere i documenti efferati del fascismo e del nazismo, il nazifascismo. La condanna non è solo storica, è politica, è etica, è umana. Mai più! Mai più! Questo è ciò che dobbiamo ripeterci ogni momento. L’Anpi Taranto invita ad essere vigili, attenti, a non abbassare mai la guardia nei confronti di eventi, di gesti, di parole che richiamano il fascismo e il nazismo, due fenomeni vergognosi, due esperienze che offendono l’intera umanità. Riccardo Pagano Presidente provinciale Anpi Taranto
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