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Le aziende dell'indotto siderurgico lasciano Confindustria Taranto

L'ex Ilva di Taranto

L'ex Ilva di Taranto

Le imprese tarantine che hanno costituito il "comitato indotto Acciaierie d'Italia" escono da Confindustria Taranto. Le stesse imprese, nel comunicare la decisione, hanno diffuso un documento: "Tutte le aziende dell'indotto associate a Confindustria Taranto si sono dimesse in massad a Confindustria Taranto dopo aver constatato che occorre aprire una fase nuova. Una fase di pari dignita', di collaborazione costruttiva e di complementarita' con le grandi imprese. Una fase meno politica e piu' concreta. Senza giochi di poteri e condizionamenti". "ll nostro comitato - spiegano le imprese - e' un'aggregazione di aziende libere e senza condizionamenti ideologici, unitesi per interagire direttamente e trovare soluzioni costruttive, pragmatiche e quindi efficaci alle problematiche tipiche del rapporto con clienti di cosi' grandi dimensioni". Ancora: "Abbiamo sentito di non essere rappresentate, rischiando di fare la fine del vaso di coccio come nel 2015 - dicono le imprese -. In un assoluto vuoto di rappresentativita' e lontane dalla palude della politica, le aziende dell'indotto hanno preso il cuore in mano e lo hanno gettato oltre l'ostacolo, appropriandosi del loro spazio e di ventando protagoniste dirette del proprio destino". Nel documento si critica quella che viene definita  "l'inerzia della rappresentanza della Confindustria tarantina". Per le imprese che si riconoscono nel comitato, "attaccare questa fabbrica (AdI, ndr) e' una follia. E' invece saggio difenderla aiutando a migliorarla. Per questo abbiamo lanciato messaggi di allarme al Governo e al Parlamento". Quindi le imprese annunciano che "su esplicito invito del ministro Urso" prenderanno parte ai prossimi incontri del tavolo sull'ex Ilva.  
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