Cerca

Cerca

Eva Degl’Innocenti: «Lascio una città che ora crede in sé stessa»

Eva Degl’Innocenti - foto di Francesco Manfuso

Eva Degl’Innocenti - foto di Francesco Manfuso

«Quando sono arrivata ho trovato una città molto problematica, c’era molto pessimismo, soprattutto tra i giovani, in tanti andavano via senza più tornare. Taranto non aveva fiducia nella propria rinascita, nel riscatto. Devo dire che ha fatto passi da gigante. L’atmosfera che si respirava era negativa, oggi invece ci sono attività, istituzioni, giovani con spirito imprenditoriale che lavorano per un modello di sviluppo che sta cambiando e che spero cambi sempre di più. Oggi Taranto è un modello per tutti, ha ritrovato il senso di comunità, è una comunità coesa che crede molto nella cultura come fattore di riscatto». Sono le parole, tradite da un filo di commozione, con le quali Eva Degl’Innocenti ha voluto salutare Taranto. Dopo sette anni lascia il MArTA per andare a dirigere i Musei Civici di Bologna. Nel frattempo a Taranto ci sarà una nomina ad interim prima della selezione europea per individuare il nuovo direttore o la nuova direttrice. Nel “suo” museo, l’incontro di commiato con le istituzioni, le associazioni con le quali ha collaborato in questi anni, il personale del MArTa, i giornalisti. Una piccola folla che l’ha ringraziata per il lavoro svolto. È infatti innegabile che l’arrivo di Eva Degl’Innocenti abbia svecchiato il museo, troppo a lungo chiuso in sé stesso e percepito più come polverosa nicchia per addetti ai lavori che come straordinario simbolo culturale e leva di sviluppo della città. Bisogna riconoscerle di aver saputo lavorare molto sulla comunicazione, contribuendo a offrire del MArTA una immagine più “rock”, anche se alcune scelte di marketing a volte sono state inseguite dalle critiche. Far uscire le statue millenarie dalle teche e farle danzare su tik tok ha sicuramente fatto storcere il naso ai puristi, ma questa strategia ha fatto crescere la popolarità del museo soprattutto fra gli stessi tarantini che finalmente stanno imparando a conoscerlo e ad amarlo. I risultati sono nei numeri: «Dal dicembre 2015 ad oggi - ha detto Eva Degl’Innocenti nella conferenza di commiato - abbiamo registrato un aumento dei ricavi del 119% e, nonostante il Covid, il 40% di visitatori paganti in più». Una crescita importante, anche se siamo ancora molto lontani dalle cifre raggiunte da altri siti museali e archeologici pugliesi. Nel 2021, per fare un raffronto, il MArTA ha fatto registrare poco più di 29mila visitatori (dati ufficiali del Ministero della Cultura), ponendosi al quarto posto in Puglia dopo il Castel del Monte (oltre 105 mila visitatori), il Castello Svevo di Bari (41 mila circa) e il Parco Archeologico di Siponto (poco più di 30 mila visitatori). Segno che c’è ancora tanto da lavorare. Soprattutto per rendere Taranto, nel suo complesso, più attrattiva. Il solco, però, è stato tracciato. «L’inizio - ha confidato la direttrice - non è stato facile, perché è coinciso con il distacco dalla Soprintendenza. È stato un momento traumatico, per la prima volta dovevamo gestire un bilancio autonomo, non avevamo neppure un conto corrente. Ma abbiamo fatto un grande lavoro di squadra e per questo devo esprimere tutto il mio ringraziamento al personale del museo. Grazie a questo lavoro abbiamo raggiunto obiettivi importanti, nonostante siamo sotto organico di oltre il 50%». Eva Degl’Innocenti ha quindi ricordato il lungo elenco di attività svolte in questi anni, nate sotto il motto “Past for future”: il passato per costruire il futuro. «Quando sono arrivata sembrava che Taranto avesse perduto la sua memoria, oggi possiamo dire che questo è un museo comunitario». L’idea portante di questa sua direzione: «Considerare il museo come centro di ricerca, educazione e formazione. Abbiamo sviluppato collaborazioni con università e centri di ricerca sempre attenti a sviluppare inclusione e democrazia culturale». E questa filosfia si è tradotta, ad esempio, nella creazione di laboratori di restauro, nei progetti per combattere la povertà educativa, nelle mostre d’arte contemporanea, nei concerti e nelle collaborazioni col Medimex per ospitare esposizioni, per citarne alcune, su Curt Cobain e i Pink Floyd. Ma quello che forse è il risultato più grande è stata la riscoperta dei tesori sepolti da decenni nei depositi del museo, tra questi alcuni capolavori tornati al MArTA dopo essere finiti illegittimamente all’estero. Oltre a ciò un lungo e complesso lavoro nel segno dell’innovazione: «Abbiamno digitalizzato 40mila opere, di cui 33mila depositi inediti». Eva Degl’Inocenti lascia anche un pacchetto di progetti che stanno per essere portati a termine: il completamento della digitalizzazione, il restyling della hall «che sarà funzionale a valorizzare tesori mai visti», l’apertura della caffetteria «per fare del MArTA un luogo di incontro e di dialogo». Cambierà anche l’ingresso: si tornerà all’apertura di Corso Umberto, «in modo che il visitatore entrando al MArTA attraverserà il chiostro». Preparato anche il terreno per il prossimo “colpo”: la ricostruzione in 3d del volto dell’Atleta di Taranto, al quale sarà eseguita l’analisi del dna e della dentazione per risalire anche al tipo di alimentazione seguita. E poi si attende l’arrivo, ormai imminente, del gruppo “Orfeo e le sirene” riportato a Taranto dopo essere stato trafugato e ospitato al Paul Getty Museum di Los Angeles. Quello di Eva Degl’Innocenti non sarà però un addio a Taranto. E non lo sarà per motivi familiari e professionali: «Qui in città i miei genitori hanno acquistato casa e quindi ci tornerò spesso». L’altro aspetto, invece, è legato al protocollo di intesa che sarà siglato tra il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e quello di Bologna, Matteo Lepore, per condividere progetti culturali e favorire ls creatività dei giovani che vogliano investire in arte e cultura. Tutto ciò grazie anche al contributo proprio di Eva Degl’Innocenti. «Taranto - ha concluso la direttrice - sta diventando un laboratorio culturale per diventare una città delle culture. Sta tornando a credere in sé stessa». Enzo Ferrari Direttore responsabile
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori