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18 Ottobre 2018 - 04:45
Tutelare due esigenze che possono apparire contrastanti, nell’ambito delle indagini relative ai reati di violenza domestica e di abuso sessuale ai danni di minori: garantire la riservatezza delle indagini stesse e l’attività di acquisizione della prova ma, al contempo, assicurare la tempestività degli interventi civili a tutela dei minori. È uno degli elementi cardine dell’importante protocollo di intesa siglato tra la Procura Ordinaria e la Procura Minorile di Taranto.
La firma ieri negli uffici della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, presenti il dott. Antonio Mariuccia, Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Lecce; il dott. Nicolangelo Ghizzardi, Avvocato generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Lecce- Sezione distaccata di Taranto; il dott. Carlo Maria Capristo, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto; la dottoressa Pina Montanaro, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Taranto.
«Puntiamo ad un più stringente collegamento, sulla scorte delle direttive Ue per la tutela dei minori e delle indicazioni del Csm» spiega la dottoressa Montanaro a Taranto Buonasera. Si punta a coordi nare l’attività investigativa dei due Uffici inquirenti per l’accertamento dei fatti-reato al fine di garantire una tutela effettiva e tempestiva ai minori ed alle donne vittima di violenza, fisica o psicologica, e prevenire ogni forma di ritorsione nei confronti della vittima e dei minori da parte della persona sospettata di reato.
Procuratore, quanto è diffuso il fenomeno della violenza domestica che coinvolge anche i minori, nel nostro territorio?
Abbiamo un aumento delle iscrizioni di procedimenti nell’ambito del civile, sono molti i procedimenti per la tutela dei minori vittima di “violenza assistita”.
Sono aumentati i casi o c’è meno “omertà” nel denunciare quanto avviene tra le mura domestiche?
Sicuramente c’è una maggiore consapevolezza da parte delle vittime, ma spesso si attende che la violenza si è già verificata. E molte notizie ci arrivano dai Servizi Sociali
Quali sono gli altri ambiti di intervento in cui si registrano maggiori criticità?
L’inosservanza dell’obbligo scolastico: c’è un importante aumento di segnalazioni da parte delle scuole, ed è evidente che la forte crisi economica che colpisce il territorio ha un peso. Non a caso già l’anno scorso come Tribunale e Procura per i minorenni abbiamo sottoscritto una intesa con gli Uffici scolastici regionale e provinciale.
Internet e il web possono rappresentare un problema per la sicurezza dei minori?
Oggi i giovani sono nativi digitali, con un rapporto quasi simbiotico con la tecnologia ed il web. Questo è inevitabile - e può rappresentare, sotto molti aspetti, un’opportunità per loro, per la loro formazione. Nel contempo, spesso non si è consapevoli dei rischi che sono collegati alla Rete ed anche per questo sono utili una serie di incontri che coinvolgono anche la Polizia Postale, la scuola e soprattutto le famiglie, che in questo hanno un ruolo insostituibile. In famiglia serve dialogo, non stare ognuno con lo sguardo sul proprio smartphone.
Minori vittime, spesso, ma a volte anche autori di reati. Quale il quadro a Taranto?
Da luglio 2017 a giugno 2018 c’è stato un incremento di minori iscritti nell’apposito registro. Anche questa è una spia di un disagio socio-economico profondo; notiamo come i minori hanno un ruolo meno marginale, ad esempio per quanto concerne i gruppi organizzati nello spaccio delle sostanze stupefacenti. Vi sono poi altri reati come le aggressioni, o i danneggiamenti, che coinvolgono anche da noi le cosiddette baby gang. Un fenomeno che investe la nostra società nel suo complesso, collegato spesso al consumo di droghe o alcool. Quest’ultimo in particolare è insidioso perché percepito come “non vietato”, quando in realtà non è così. Anche per questo stiamo lavorando insieme alla Asl per una campagna di informazione che punti a prevenire il rischio delle dipendenze. E, per renderla efficace, pensiamo a coinvolgere i cosiddetti “influencer” del mondo giovanile, parlando il linguaggio dei ragazzi.
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