Il plastico del progetto di Pomodoro per la riqualificazione
di Piazza Castello
Da Mario Guadagnolo riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta indirizzata al sindaco Rinaldo Melucci. Caro Sindaco, ti scrivo dopo aver letto l’importante intervento su Taranto Buonasera dell’architetto Enzo De Palma relativo al progetto di riqualificazione di Piazza Castello elaborato da Giò Pomodoro. La ricostruzione dei fatti e la valutazione tecnico-artistica di Enzo De Palma è veritiera e condivisibile. Sto apprezzando l’approccio col quale stai affrontando il problema del recupero e della rivitalizzazione del centro storico non in un’ottica piagnona, attendista di interventi dall’alto, assistenziale e museificatoria, ma attiva e dinamica attraverso importanti interventi di recupero. Come ricorderai io insieme all’architetto De Palma e al prof. Piero Massafra abbiamo avuto un incontro con te, presente anche l’Architetto Mimmo Netti Dirigente dell’Ufficio Risanamento Città Vecchia, cordiale e costruttivo sulla necessità di riprendere e realizzare, nell’ottica nella quale stai affrontando la riqualificazione produttiva della città vecchia, il progetto che mi sta molto a cuore della riqualificazione di Piazza Castello, elaborato da Giò Pomodoro, il grande scultore e architetto di fama internazionale al quale a suo tempo l’Amministrazione da me diretta chiese di ridisegnare la piazza. Come sai infatti Pomodoro si era innamorato della piazza poiché “in essa, diceva, ”possono leggersi, perché vi sono rappresentati, i segni di tutte le età della città, dalla greca, alla medioevale, seicentesca, ottocentesca, novecentesca”. Noi ti rappresentammo le circostanze favorevoli che il progetto di Giò Pomodoro era acquisito da tempo agli atti formali e deliberativi del Comune, con le spese di progettazione già pagate e il plastico dell’opera conservato nei locali dell’Ufficio risanamento Città Vecchia anch’esso nella piena disponibilità del Comune. In quell’occasione tu ti mostrasti d’accordo ma ci rappresentasti l’ostacolo rappresentato dal fatto che era in piedi una gara concorso tra diversi studi di architettura per la riqualificazione della Piazza Castello. Noi ne prendemmo atto e ci trovammo d’accordo sulla necessità che gli atti formali della gara avessero il loro corso ma insieme concordammo sull’idea, se non erro dello stesso arch. Netti, che i due progetti, una volta che si fosse dato corso regolarmente alla gara potessero essere armonizzati, fusi e realizzati. La gara ha avuto regolarmente il suo corso e la relativa Commissione del concorso ha scelto il progetto di uno studio di architettura costituito da valenti professionisti. Ora io ritengo che l’idea dell’arch. Netti di armonizzare i due progetti sia perseguibile con grande vantaggio culturale, artistico, turistico e produttivo per la città. Il risultato sarebbe un tassello di alto livello qualitativo e artistico internazionale di indubbia attrazione e suggestione per l’obiettivo che so stai perseguendo di rilancio del turismo colto nella nostra città. Come sai che nel contratto con Giò Pomodoro è prevista una scultura del grande scultore, il Monumento a Pitagora, che dovrebbe essere posizionata nella nuova piazza che aveva disegnato il grande artista. Comprendi bene l’importanza di quel progetto e quali vantaggi culturali e di immagine a livello internazionale Taranto trarrebbe dalla sua realizzazione poiché essa come New York, Parigi, Francoforte, Roma rientrerebbe fra le città che annoverano una piazza disegnata e progettata da uno dei più grandi artisti del ‘900 nel mondo. Proprio nell’ottica attiva da te inaugurata e con la quale tu guardi al recupero del centro storico, tu comprendi quale importanza e significato avrebbe per la nostra città poter esibire una piazza firmata da Giò Pomodoro. Il progetto di rilettura di Piazza Castello, elaborato in sinergia con la Sovrintendenza ai beni artistici e culturali, si inserisce tra l’altro in un’ottica di rispetto e di continuità col gruppo archeologico delle colonne doriche in una sorta di contaminazione virtuosa tra classico e moderno di innegabile fascino artistico. Ora nel rispetto della procedura con la quale è stato acquisito agli atti il nuovo progetto della piazza e nel rispetto della legge, il progetto elaborato da Giò Pomodoro potrebbe armonizzarsi e fondersi con quello scelto dalla commissione. A tal fine tu potresti farti promotore di un incontro tra il gruppo dei progettisti che hanno vinto la gara per il recupero di Piazza Castello e lo studio di architettura di Giò Pomodoro (che purtroppo è venuto a mancare nel 2002) oggi retto dal figlio. Quest’ultimo da me contattato si è giù dichiarato disponibile a tale incontro teso allo scopo di realizzare l’obiettivo di avere a Taranto una piazza progettata da quel grande artista che era il padre. Qualora questo dovesse rivelarsi non realizzabile si potrebbe comunque accedere ad una ipotesi B scegliendo un nuovo sito per il progetto Pomodoro recuperando una piazza centrale del borgo. Per l’eventuale organizzazione dell’incontro tra i progettisti e il figlio di Giò Pomodoro, anche lui grande architetto di fama internazionale, tenuto conto dei cordiali rapporti che ho conservato con la sua famiglia, e discutere l’ipotesi progettuale che meglio riterrai perseguibile ti offro tutta intera la mia disponibilità. La realizzazione del progetto di Pomodoro non avrebbe costi esosi e potrebbe inserirsi nel Pnrr rientrando negli obiettivi della misura prevista come riqualificazione del centro storico. Per chiarire meglio questo mio pensiero e illustrarti le proposte di soluzione ti chiedo di poterti incontrare personalmente insieme ad alcuni esponenti del Comitato per la realizzazione del progetto Pomodoro l’architetto de Palma, il prof. Piero Massafra, l’architetto Terenzio Lomartire, il dott. Nicola Baldi e altri. Sono certo che il tuo affetto per la città e la tua sensibilità per questo genere di cose, ti faranno prendere in considerazione le nostre proposte.
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