Riceviamo e pubblichiamo: Nella primavera del 2021 ricevevo una telefonata da Mario Guadagnolo che mi invitava ad aiutarlo nella ricerca, nei diversi archivi, del Progetto per Piazza Castello, affidato - dalla Giunta Comunale di Taranto da lui guidata – all’Artista Gio’ Pomodoro nel lontano 1988. Il motivo della richiesta di Mario - essendo venuto a conoscenza della intenzione della Amministrazione Comunale di procedere al restyling della storica Piazza - era dovuto alla sua ferma determinazione di “recuperare” l’idea progettuale di uno dei più grandi e famosi scultori del Novecento, a livello mondiale. Grazie all’encomiabile disponibilità e capacità del funzionario Nico Mondino dell’Ufficio di Risanamento Città Vecchia, la ricerca aveva esito positivo. Fortissima l’emozione di Mario, del Dirigente architetto Mimmo Netti e mia allorquando abbiamo avuto sotto i nostri occhi gli elaborati progettuali ed il plastico curati dal Grande Maestro. Gasatissimo Mario chiedeva ed otteneva immediatamente un incontro con il Sindaco Rinaldo Melucci, che si dichiarava pienamente d’accordo con l’iniziativa, purchè la stessa non determinasse la sospensione della gara di progettazione già avviata per il “Restyling di Piazza Castello”. Purtroppo la pandemia e la crisi politico - amministrativa interrompevano bruscamente ogni possibilità di intervenire, nel mentre la progettazione andava avanti con l’affidamento ad un team di professionisti coordinati da un architetto di fama internazionale. Il 25 novembre scorso il Sindaco dava notizia della approvazione del progetto definitivo e sui social venivano visualizzati alcuni rendering. Seguendo Facebook ho registrato alcuni commenti entusiastici di condivisione ed altri invece che si configurano come sostanziali “stroncature” del progetto . Personalmente, pur avendo maturato la mia opinione a riguardo, mi astengo in questa sede da ogni valutazione in merito. Mi limito solo a chiedere al Sindaco che nella nostra città trovi finalmente, in uno dei suoi luoghi più iconici, la realizzazione sia pure parziale dell’idea progettuale di Gio’ Pomodoro. Ovviamente contestualizzandola nel progetto esecutivo del restyling di piazza Castello, attraverso una intelligente e creativa soluzione da proporsi da parte del team professionale vincitore della gara di progettazione. Gli elementi di conoscenza del progetto di Pomodoro mi inducono a ritenere pienamente possibile una ipotesi del genere, anche se tempi e costi di intervento complessivo prevedibilmente aumenteranno. Ma francamente, dopo aver sopportato per circa un decennio che la nostra storica Piazza subisse l’imbarazzante presenza di quello che io definisco “il monumentino del… Vigile Ignoto” (la piccola rotatoria in cui troneggia lo stemma comunale), sostengo che Taranto debba assolutamente ospitare, anche se parzialmente, una significativa parte dell’opera ideata da Gio’ Pomodoro! Lanciato questo appello all’attuale Primo Cittadino - che spero largamente condiviso dalla Comunità Tarantina - vorrei richiamare l’attenzione su quanto lo Scultore di fama mondiale affermò nel cimentarsi a redigere il Progetto di Piazza Castello, da Lui stesso prescelta tra i diversi spazi urbani offertigli dal Sindaco Guadagnolo, sottolineando che: «Questa Piazza è un teatro naturale nel quale fanno da quinta i segni impressi da tutta la storia della città, da quella magno-greca con le colonne doriche del tempio di Poseidone a quella medioevale e quattrocentesca con il Castello Aragonese, a quella seicentesca con Palazzo D’Aquino a quella ottocentesca con Palazzo di Città e con il Ponte Girevole». E sulla base di queste riflessioni tematiche generali, il genio creativo dello Scultore - in assoluta coerenza con la propria poetica, caratteristica dell’ultima produzione artistica - sviluppa l’idea di una “rete di campo” della zona urbana nel cui contesto si collocano planimetricamente figure geometriche essenziali quali: una grande spirale, un cerchio che inscrive una maglia di triangoli, quadrati. Il progetto generale prevede l’articolazione della Piazza in due zone (“A” e”B”) separate dalla attuale viabilità veicolare; la prima limitrofa all’area del Tempio Antico ed al Palazzo di Città e la seconda al Castello Aragonese. Non mi soffermo a descrivere il progetto, del quale visualizzo esclusivamente un dettaglio del plastico, lasciando per competenza agli storici e critici d’arte gli approfondimenti e le proprie autorevoli riflessioni e considerazioni in merito. Ribadisco, in ogni caso, il mio convincimento che debba essere “recuperata” e realizzata - anche se estesa ad una limitata porzione della zona “A” – l’idea progettuale del grande Artista. Auspico, quindi, che Taranto non perda colpevolmente una occasione irripetibile per aumentare sensibilmente la propria attrattività culturale in campo internazionale, attraverso il grande richiamo di un’opera postuma di Gio’ Pomodoro. Enzo De Palma Architetto
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