Ispettorato del lavoro: anche Taranto, ha partecipato allo sciopero nazionale che si è tenuto, ieri, lunedì 12 dicembre. Il motivo del contendere sembra risiedere nella discrepanza di trattamento relativa alla perequazione della indennità di amministrazione riservata a tutto il personale del comparto ministeri. A questi lavoratori, infatti, da fonti accreditate, sembra sia stato riconosciuto questo trattamento,mentre al personale dell’Ispettorato, al quale è pure applicato il medesimo Ccnl ministeri, invece no: “Non si chiede qualcosa in più – lamentano dal comparto tarantino insieme a quello nazionale - ma quello che già è stato dato agli altri.” La vertenza sembra andare avanti, su questo specifico versante di trattamento dei ministeriali, oramai da quasi un anno, e se si tiene conto che il trattamento retributivo del personale dell’Ispettorato è tra i più bassi nel comparto ministeri, ben si capisce la lamentala che ha portato allo sciopero nazionale del 12 dicembre. Si tratterebbe, allora, di una pura e semplice questione di giustizia sociale e, a dirla tutta, anche di dignità lavorativa e dello stesso lavoratore interessato da tale discrepanza economica. Ma il fatto ancora più paradossale è che il personale dell’ Ispettorato svolge primariamente proprio attività di tutela dei diritti dei lavoratori e poi si ritrova, nei fatti, sotto questo aspetto, paradossalmente ad essere discriminato dal suo datore di lavoro, che è lo Stato medesimo. Ricordiamo in maniera semplificativa, che l’Ispettorato del Lavoro ha diverse competenze tra le quali, ad esempio, quelle in materia di lavoro nero, tutela lavoristica e previdenziale in generale, controlli in materia di sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, ecc. ecc.. Un lavoro quasi immane, se lo si considera nella sua complessità di competenze, che viene svolto con pochi mezzi ed è sostanzialmente molto difficile da svolgere sino a diventare, a volte, persino pericoloso. Proprio a Taranto, solo pochi mesi fa, sembra addirittura che due ispettori del lavoro siano stati vittima di una aggressione e la loro vettura sia stata speronata da un furgone. Ma, nonostante i rischi e l’impegno profuso, sembra che lo Stato stesso non tenga opportunamente conto di queste prerogative di tali lavoratori. Personale, quello degli ispettori del lavoro italiani, che giorno dopo giorno, si trovavano a operare in prima linea nel contrasto al sommerso e alla illegalità nel mondo del lavoro, svolgendo un ruolo primario di prevenzione e allo stesso tempo di controllo delle illegalità.
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