«Attendono il pagamento degli stipendi da due mesi i circa 140 lavoratori che l’agenzia di somministrazione del lavoro Tempor ha fornito a Kyma Ambiente, nel caldo periodo dell’emergenza sanitaria Covid, perché fossero impiegati nelle attività di igiene urbana. Si tratta - spiega Franco Rizzo dell’Esecutivo Confederale Usb - di precari con 30, 18 e 12 mesi di contratto, la cui scadenza è ormai prossima. Nulla è dato sapere circa una possibile stabilizzazione degli stessi. Si tratta di una vertenza che corre in parallelo rispetto a quelle Sanitaservice ed Amat. In questo caso, come negli altri due, lavoratori vengono utilizzati per garantire operazioni che sono ancora più importanti in momenti come quello vissuto a causa della pandemia, e poi vengono messi da parte non appena l’allarme rientra. Sono gli operatori che hanno consentito di mantenere livelli igienico - sanitari indispensabili in città. Non è corretto concepire il lavoratore usa e getta, va al contrario valorizzata la forza lavoro e premiata soprattutto, dal punto di vista umano, la dedizione mostrata da coloro che non hanno esitato ad accettare di lavorare, pur rischiando la salute e la vita, e con contratti a tempo determinato. Sollecitiamo Kyma Ambiente - osserva Rizzo - affinché dia risposte in merito, riconoscendo ai precari in questione il diritto ad avere una stabilità lavorativa. Questo ci aspettiamo, soprattutto alla luce del fatto che Kyma Ambiente è una partecipata del Comune e che quindi il pubblico dovrebbe dare soluzioni al problema del lavoro instabile e non, come sta accadendo spesso, generare ulteriori sacche di precariato.
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