Si svolge oggi, venerdì 2 dicembre, la Marcia per la Pace organizzata da una rete di associazioni, parrocchie, sindacati. Il corteo partirà alle ore 10 da piazza Marconi (appuntamento alle ore 9.30) e arriverà alle 11.30 in piazza Carmine (percorrendo l’itinerario che va da Piazza Marconi, via Dante, via Crispi, Via Di Palma, via D’Aquino). Il corteo sarà accolto in piazza Carmine dalle note musicali degli studenti del Paisiello e dell’Archita. Alle 19.00 dello stesso giorno in piazza Carmine si terranno alcuni intrattenimenti artistico-musicali. A seguire, alle ore 20, tutti partecipanti realizzeranno un gesto segno di pace e poi alle 20.30, all’interno della parrocchia del Carmine si terrà un’esibizione musicale dell’artista Grazia Maremonti e del complesso di musica popolare Yaraka’. La rete di organizzatori, che si è autodenominata “Uniti per la Pace” ha sottoscritto un documento unitario che di seguito riportiamo integralmente. «Noi sottoscritti Uomini e donne di Taranto e Provincia, ci dichiariamo fortemente contrari ad ogni conflitto bellico. Siamo inorriditi dall’atteggiamento di coloro che ritengono di poter risolvere i problemi del mondo con l’uso delle armi. Riteniamo che la guerra, ogni guerra sia la forma più becera di respingimento della vita, la modalità peggiore per opporsi al dono della creazione. Aborriamo la Guerra, ritenendola “avventura senza ritorno”, emblema dell’assenza di buon senso da parte di chi la provoca e di chi a vario titolo la sostiene. Riteniamo che la Vita sia un dono da salvaguardare sempre, da curare, da custodire. Nessuna ragione politica, economica, religiosa e di nessun altro tipo, puo’ giustificare il ricorso alla guerra. Avvertiamo, nel nostro piccolo, il bisogno di farci testimoni della Pace, della “convivialità delle differenze”, del dialogo, del confronto, del permanente sforzo di mediazione. Riteniamo in particolare che, rispetto al rischio di una catastrofe infinita che deriverebbe dall’uso del nucleare ai fini bellici, ogni uomo e ogni donna di buon senso, debbano farsi costruttori di pace e testimoniare, anche con gesti, questo grande bisogno di recupero del dialogo, del confronto, di armonia. Riteniamo che la Pace debba essere figlia dello sforzo di tanti e debba essere proposta a tutti e, in particolare alle nuove generazioni, come processo educativo, come irrinunciabile percorso di crescita, come inestimabile valore formativo. Chiediamo che le armi tacciano e che i governanti di tutti i paesi in guerra facciano prevalere il buon senso e il rispetto della Vita: dei propri connazionali e degli uomini e delle donne di tutto il mondo. Chiediamo altresi’ che si percorrano tutte le strade possibili per pervenire ad un negoziato di pace tra tutti gli Stati in conflitto».
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