Prima l’annuncio della causa allo Stato, accusato di non averlo difeso durante la vicenda processuale, danneggiando la sua carriera, la sua sfera privata e la sua libertà. Ora, un libro scritto insieme ad un “compagno di strada” inaspettato, Mario Capanna, ex leader dei movimenti studenteschi. Parliamo di Massimiliano Latorre, marò tarantino protagonista insieme al collega barese Girone di quello che è stato definito il caso dell’Enrica Lexie. Come riporta l’agenzia Dire sul sito dire.it, Latorre ha presentato alla Camera il libro ‘Il sequestro del marò’ scritto in collaborazione con Capanna, in una coppia inedita. Tra Capanna e Latorre è nata, infatti, una sinergia professionale e umana che entrambi rivendicano orgogliosamente. “Nei giorni trascorsi insieme – scrive il militare nel suo libro – sembravamo fratelli”. Anche se, giurano i due, in questi casi, non esistono bandierine né fazioni: “Il rispetto dei diritti umani coinvolge tutti“. Latorre accusa le istituzioni di averlo lasciato solo e per questo chiede allo Stato un risarcimento. Fabio Anselmo, legale di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano e ora parlamentare dell’alleanza Verdi-Sinistra, ritiene che abbia ragioni da vendere. Anche se Stefano Cucchi fu vittima della violenza di uomini in divisa. “Quando combattevamo per Stefano – ha ricordato l’avvocato guardando Cucchi che è anche sua compagna nella vita – qualcuno ci rispondeva con la vicenda dei marò. ‘E allora i maro’?’, dicevano. Oggi possiamo dire che le due questioni viaggiano insieme“. Secondo il legale a unirle è “l’evidente violazione dei diritti umani”. Nel caso di Latorre, “perpetrata per lunghi dieci anni”. “Questa vicenda avrebbe ucciso anche un elefante – ha detto Capanna – invece Massimiliano ne è uscito integro. Colpito e ferito, soprattutto dalle istituzioni, ma integro”. “Era arrivato il momento di raccontare ciò che è accaduto“, ha aggiunto Latorre, parlando del suo libro. “Se mi sono sentito abbandonato dalle istituzioni? Sì”.
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