Scoperto un market della droga: sei arresti della Polizia di Stato. I poliziotti della Squadra Mobile hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip presso il Tribunale di Taranto, nei confronti di 6 persone (tre in carcere e tre ai domiciliari) ritenute responsabili, a vario titolo e ruoli, di detenzione ai fini di spaccio di hashish. Risultano indagate altre due persone tra le quali una donna. In carcere sono finiti Umberto Sardiello, 38 anni, autore della sparatoria in una nota discoteca nel luglio del 2021, Giuseppe Guarraci, 23 anni e Nicola Massaro, 36 anni. Ai domiciliari sono invece finiti Marco Massaro, 28 anni, Elio Renò, 21 anni e Cosimo Nasole, 19 anni. Le indagini degli investigatori della Mobile , sono infatti partite proprio dalla sparatoria e hanno consentito di scoprire l’esistenza di un gruppo che smerciava hashish tra i quartieri di Paolo VI e Tamburi. Alla base del provvedimento cautelare vi è il tenore delle conversazioni telefoniche che farebbero emergere come Sardiello, insieme ad uno degli indagati, il 36enne, si occupasse dell’approvvigionamento dello stupefacente e del confezionamento delle dosi che, consegnate ad altri due indagati, sarebbero state smerciate in un locale del rione Tamburi. Oltre all’analisi del traffico telefonico del 38enne (peraltro attualmente detenuto presso il carcere di Taranto), notevole contributo alla ricostruzione dell’attività illecita è stato dato dall’analisi del traffico telefonico del complice 36enne, sottoposto a controllo di polizia nel mese di settembre del ,2021 e trovato in possesso di sostanza stupefacente e denaro. Sarebbe emerso, in particolare, che, almeno nel periodo tra aprile del 2020 e aprile del 2021, i due abbiano svolto la loro attività illecita, acquistando, come detto, l’hashish da persone non identificate per poi consegnarla ai due addetti allo spaccio. E’ stato scoperto un vero e proprio market della droga con la previsione di orari di apertura e chiusura fino alle 18 che, addirittura, avrebbe risentito delle limitazioni legate alla pandemia da Covid-19. Anche in merito al controllo di polizia avvenuto il 26 aprile del 2021, Sardiello “ordina” al gestore di continuare l’attività di spaccio fuori dal locale, avendo cura di avvisare i clienti di recarsi sul retro per l’acquisto della droga. Veniva riconosciuta una paga settimanale a chi si occupava dello spaccio con una vera rendicontazione giornaliera circa il ricavato, con l’invito a tenere aperto più a lungo il circolo per agevolare la vendita. Sulla scorta dell’analisi delle conversazioni, gli investigatori sono riusciti a stilare una possibile tabella sulla quantità minima spacciata dagli indagati nell’anno 2021 e dei loro ricavi: più di 13 chili di sostanza stupefacente per un ricavo superiore a 122mila euro. Inoltre, dall’indagine emergerebbe il presunto coinvolgimento di altre persone, destinatarie delle misure agli arresti domiciliari, due delle quali nel ruolo di addetti alle vendite, mentre il terzo (figlio dell’unica donna indagata, compagna del 38enne) che si ipotizza avesse il ruolo di custodire la sostanza stupefacente. Un importante riscontro all’ipotesi del coinvolgimento della donna e del figlio deriverebbe dalla perquisizione effettuata nel febbraio del 2022 nella loro abitazione. E’ stata rivenuta una notevole quantità di hashish, droga suddivisa già in dosi. La donna che abita in un appartamento adiacente al locale, avrebbe provveduto più volte ad informare il compagno 38enne circa la presenza di pattuglie delle forze dell’ordine, rendendosi anche spesso disponibile al trasporto della droga. Nel corso delle perquisizioni effettuate ieri mattina, alle quali ha partecipato l’Unità Cinofila della Polizia di Frontiera di Brindisi, i poliziotti della Squadra Mobile hanno sequestrato, all’interno del locale, circa 30 grammi di hashish pronti per lo smercio.
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