Caro Rinaldo, come sai ti stimo molto per quanto stai facendo per la nostra città. Ti ho votato e fatto votare convintamente soprattutto per il tuo programma di una Taranto sostenibile dal punto di vista ambientale. In una recente nota stampa sulla vicenda di una Variante urbanistica in una zona delicata vicina all’Auchan (il comparto 32) hai richiamato le realizzazioni che con la tua Amministrazione hai conseguito in questi anni e concordo con te che sono tutte tappe importanti per la smart city che tutti sogniamo. Hai richiamato la volontà di non consumare ulteriore suolo in quella zona, ma di voler dare dei servizi al costruendo Ospedale San Cataldo, che rischia di rimanere una cattedrale nel deserto. Ora pur condividendo la premessa, ritengo che la bozza di delibera consigliare preparata per la Variante porti ad una conclusione opposta alla tua volontà. Ti hanno sicuramente consigliato male lo strumento tecnico e da ex Assessore all’Urbanistica, che per quel comparto ha subito pressioni inaudite, vorrei modestamente illustrarti il mio punto di vista e darti un suggerimento. La proposta di delibera è contraddittoria: non fa alcun riferimento alla Del. 65/07 fatta approvare dal sottoscritto all’unanimità dal Consiglio Comunale, che vieta una ulteriore espansione della città costruita al di là della Regionale 8. La stessa dovrebbe essere revocata se si vuole procedere con questo piano che prevede per i privati di avanzare dei Pue e di conseguenza consumare altro suolo. Sarebbe un errore grave per Taranto e per questo condivido in toto il comunicato di Legambiente sul comparto 32. Infatti, si suddivide detto comparto in sei sottozone senza indicare i volumi già realizzati, sia per le residenze che per il commerciale. Di qui consegue che le sottozone B e C indicate come solamente commerciali sembrano dei territori vergini, cioè dove si può realizzare il massimo dell’indice di fabbricabilità consentita dall’attuale Prg, mentre a fianco nella sottozona A si ha l’ex Auchan che ha già realizzato volumi spropositati per il commerciale dell’intera zona. Si vogliono ancora costruire con questo stratagemma delle altre grandi strutture commerciali? Spero proprio di no! Non si danno, inoltre, indicazioni delle volontà dell’Amministrazione sulla sottozona più appetibile per nuove costruzioni, la D, quella lontana ma più prossima al San Cataldo. Il che significa che i privati hanno già pronto un Piano Urbanistico Esecutivo per l’area, che può prevedere un 50% di edilizia residenziale e un 50% di commerciale secondo il vecchio Prg. E qui vorrei ricordare che siamo in fase avanzata di preparazione del nuovo Piano Urbanistico Generale, che sicuramente dimezzerà gli indici di fabbricabilità del precedente Prg per il semplice fatto che siamo circa la metà dei 365.000 abitanti su cui si basava il vecchio strumento urbanistico. Inoltre, bisogna tener conto che nel centro della città si libereranno aree importanti con il trasferimento dell’Ospedale Ss. Annunziata, che potranno essere adibite, come il complesso Da Vinci, a laboratori o a servizi sanitari. Infine l’Asl, che va consultata al riguardo, sta già costruendo altre strutture sanitarie presso l’ex Cral Arsenale. Per questo solo il nuovo Pug ci potrà indicare quanti volumi e quali tipologie di servizi sanitari sono necessarie realizzare nei pressi del nuovo San Cataldo e su quali aree. Detto questo e pur comprendendo le motivazioni che ti hanno spinto a presentare la proposta di delibera, ti consiglierei di essere cauto per non inficiare tutto quello che hai realizzato finora. Infatti, la proposta delibera, così come è stata presentata, avrebbe delle conseguenze disastrose per la città: spostamento dal Borgo e dalle zone commerciali di via Liguria e Cesare Battisti, di tanti esercizi che già oggi sono in forte sofferenza per la crisi energetica, conseguente desertificazione della città, senza la certezza di conseguire gli obiettivi che oggi ti prefiggi di realizzare. Per concludere la strada maestra è quella di far accelerare la presentazione del Pug con le indicazioni da te date sulla riammagliatura tra la città costruita e il San Cataldo e lì inserire gli obiettivi da te espressi. Abbiamo tempo dato che l’Ospedale non sarà finito prima della metà del prossimo anno. Comunque l’Amministrazione è tenuta ad ottemperare alla delibera del Consiglio Comunale n. 27/2013 che “ribadiva le linee di indirizzo approvate col Dpru finalizzate al recupero dell’esistente tramite rigenerazione urbana, con il conseguente stop all’ulteriore consumo di suolo…” In ogni caso vanno rigettate, come feci io insieme al Dirigente arch. La Gioia, a suo tempo, le sirene ammaliatrici, le istanze (citate in delibera, ma non note) che provengono dai privati: deve essere l’Amministrazione a decidere sul destino di Taranto, se necessario anche con un nuovo Piano Particolareggiato di Recupero Urbano su tutte le zone intorno all’Auchan fino al nuovo Ospedale e sottoporlo al giudizio della Regione. Sono comunque certo che saprai agire nell’interesse primario della Città, come sempre hai fatto finora, per questo ti confermo la mia stima e la mia fiducia, cordialmente,
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