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«Taranto necessita di fare passi avanti in campo universitario»

Riccardo Pagano

Riccardo Pagano

Caro Direttore, il 1° ottobre 2022, dopo quasi 51 anni di servizio, sì cinquantuno, si è conclusa la mia attività lavorativa suddivisa tra insegnamento scolastico e docenza universitaria. Un lungo tragitto nel quale non sono mancate le soddisfazioni a livello personale e soprattutto gli sguardi di tanti, tantissimi studenti e allievi che porto dentro di me come bagaglio emotivo e come compagni di strada che hanno dato senso e significato al mio agire professionale quotidiano. Caro Direttore, tuttavia, non è di me che voglio parlare. Mi preme riprendere il delicato tema della presenza universitaria a Taranto ripercorrendo i miei ultimi 10 anni contraddistinti da incarichi importanti a livello universitario, Delegato del rettore per il Polo jonico, 2013-2019, e Direttore del Dipartimento jonico nel triennio 2019-2022. Sono stati anni intensi, con risultati importanti che hanno consolidato e sviluppato la presenza universitaria nella città di Taranto. Soprattutto con il Dipartimento jonico ho inteso aprirmi al territorio non appena la tregua della pandemia lo ha consentito. Le istituzioni come la Marina Militare, ringrazio l’Ammiraglio Salvatore Vitiello persona squisita e grande sostenitore di Taranto, l’Asl, il Tribunale, il Tribunale per i Minorenni, L’Autorità portuale, l’Eni, ex Ilva nel periodo di Arcelor Mittal, le scuole joniche di ogni ordine e grado e tanti tanti del mondo dell’associazionismo hanno contribuito a creare con il Dipartimento jonico una rete di ricerca, di idee, di contaminazioni interessanti e prodromiche di sviluppi altrettanto interessanti che proseguiranno nel tempo. Tutto questo lavoro accompagnato da una dialettica costruttiva con gli studenti e le loro associazioni ha consentito di far sentire molto forte la presenza universitaria a Taranto, di farla percepire come una realtà ineludibile per il suo sviluppo non solo economico, ma come tessuto sociale ricco di fermento e di creatività. Ora, però, Taranto necessita di fare passi avanti in campo universitario. Una città che vuole proiettarsi in un futuro prossimo in cui il mare, le bellezze naturali, la posizione geografica siano stimolatori di progresso, non può fare a meno di avere alte professionalità che a quel progresso danno corpo e senso. Queste professionalità, senza dubbio, possono essere acquisite in qualsiasi parte d’Italia e del mondo, ma mi sia consentito di pensare e di sostenere che se maturassero nella città di Taranto avrebbero un valore aggiunto notevole perché si verrebbe a coniugare il sentire con il razionale in un luogo che necessita di essere accompagnato per mano con sensibilità e, al tempo stesso, con fermezza e decisione. Nel momento in cui lascio l’attività istituzionale, ma non certamente il mio impegno civico e “politico”, mi sento di richiamare l’attenzione sulla difficile partita universitaria. Sì, difficile e complessa. È ora che la città si ritrovi attorno a questo progetto e che si appelli a chi deve rappresentarla a livello nazionale affinché Taranto non venga snobbata, ignorata e maltrattata. Il mio appello, dunque, a che la comunità tutta si unisca per un obiettivo comune: far crescere l’offerta formativa universitaria su Taranto, far aumentare il numero degli studenti almeno tra 5000 e 7000, far crescere ricercatori tarantini. Non è un compito improbo. Il Comune nella figura del Sindaco Rinaldo Melucci è seriamente impegnato su questa strada. Adesso al Comune devono affiancarsi i parlamenti eletti, tutti indipendentemente dalla loro collocazione politica perché questa non è una rivendicazione di parte, bensì una richiesta che viene dalla comunità tarantina. Allora, si faccia sul serio: si chieda nella legge di bilancio che dovrà essere approvata entro dicembre 2022 un finanziamento pluriennale per la sede universitaria di Taranto. Al contempo, si elabori un progetto per individuare corsi di laura, master, dottorati funzionali allo sviluppo immaginato per Taranto. Tutto questo si può fare, per me si dovrebbe fare, se veramente si vuole dare un vero segnale di cambiamento per un territorio come quello jonico da lungo tempo messosi al servizio della Nazione pagando prezzi altissimi in vite umane e qualità della vita. Se si procederà così il mio lungo impegno per Taranto acquisirà ancor di più valore e senso. Caro Direttore, grazie per l’ospitalità.
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