Cerca

Cerca

Post negazionisti, Mentana fa scoppiare il caso Di Lena

Angelo Di Lena

Angelo Di Lena

Guai a usare disinvoltamente i social, se si è personaggi con una carica pubblica e, meglio ancora, candidati al Parlamento. Subito dopo l’ufficializzazione delle liste, sono spuntati in tutta Italia i post imbarazzanti di candidati di un po’ tutti gli schieramenti. E anche Taranto non fa eccezione. A finire nell’occhio del ciclone è statao Angelo Di Lena, consigliere comuanle di Pulsano e candidato per Italia Viva-Azione nel collegio uninominale 8 della Camera, quello che comprende il capoluogo e i comuni del versante orientale della provincia. Scorrendo il profilo facebook del candidato, il sito Open, di cui è fondatore Enrico Mentana, ha scoperto che nell’aprile 2020 Di Lena avrebbe definito il Covid una truffa. Nel post incriminato - datato 12 aprile 2020 e ora non più visibile - come riporta Open, Di Lena ha scritto: «Quella del Coronavirus è una grande truffa. Si tratta di un’epidemia dichiarata che non miete – come le vere epidemie – masse indistinte di persone, ma che invece uccide in massa i diritti di libertà e la dignità di tutti». E ancora, il Covid «vieta alle persone di autodeterminarsi e abitua la popolazione ad accettare come normalità la sospensione dei propri diritti». Nel mirino anche un post in cui si evoca lo spettro di una nuova forma di fascismo «che è quella del distanziamento sociale e del nuovo ordine mondiale reso ancora più forte dal virus». Il caso Di Lena è stato poi ripreso dai media nazionali. Il candidato però si difende e nega di essere un... negazionista. «Su di me - scrive Di Lena - dichiarazioni imprecise e non vere fatte per scopi elettorali dai miei avversari politici». «Nell’articolo - afferma il candidato - mi sono state contestate tre cose: la prima di essere un negazionista, un “no vax”, la seconda di avere avuto trascorsi con la Lega, la terza di aver parlato di dittatura di un solo uomo postando un pensiero di Ignazio Silone alludendo ad una dittatura sanitaria o altro». Di Lena smentisce di essere un no vax: «Il sottoscritto ha fatto regolarmente e nei tempi previsti dalla legge tutti e tre i vaccini. Del resto posso esibire il mio green pass in qualsiasi momento a dimostrazione di ciò. Chi ha scritto questo articolo si è dimenticato di andare a vedere tutti i miei interventi politici sul problema del covid e delle vaccinazioni ed ha preferito solo estrapolare dalla mia pagina di facebook un mio post del 12 Aprile 2020 nel quale è contenuta una intervista al professor Francesco Benozzo, poeta-filologo-musicista, candidato dal 2015 al Premio Nobel per la Letteratura, che aveva espresso pubblicamente considerazioni non allineate a quelle correnti a proposito dell’emergenza pandemica in atto spiegando il suo punto di vista sulla questione. Non nascondo che in quel periodo storico ero anche io come tanti illustri cittadini, professori e scienziati perplesso sulla pandemia e, soprattutto, sulla gestione della stessa in quanto i risultati tardavano ad arrivare o non erano soddisfacenti, ma io mi sono ricreduto pubblicamente nei mesi seguenti e ho fatto regolarmente e nei tempi previsti dalla legge i vaccini». Per quanto riguarda i suoi trascorsi con la Lega, Di Lena chiarisce di essere stato contattato nel 2020 da esponenti della Lega di Pulsano e di aver semplicemente aderito ad « un programma di rilancio del paese fornendo la mia esperienza a vantaggio della collettività», per poi ricredersi quando ha ritenuto che quel programma fosse «irrealizzabile ed addirittura deludente per le aspettative di Pulsano e del Meridione». Infine, il post sul fantomatico nuovo ordine mondiale con la citazione di una frase di Ignazio Silone. «Non è un post - afferma oggi Di Lena - che evoca una dittatura sanitaria o un Nuovo Ordine Mondiale. Per comprendere il senso del post, basta semplicemente contestualizzarlo al momento storico in cui è stato pubblicato, senza fare costruzioni fantasiose». Secondo Di Lena quel post faceva riferiemento «alla drammatica guerra che il dittatore comunista revanscista Putin ha portato ai confini dell’Europa. Il mio post era proprio riferito a questa situazione. Le dittature sono il male del mondo. Ne sono rimaste poche fortunatamente. Io sono cresciuto in una democrazia e rimarrò democratico sempre». Fin qui Di Lena, vittima anche lui di un uso decisamente disinvolto dei social: un archivio permanente dal quale possono spuntare sorprese compromettenti proprio nei momenti meno opportuni.
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori