Le piccole e medie imprese non reggono più il carico. “Già a dicembre dello scorso anno avevamo preannunciato le difficoltà nelle quali le PMI stavano venendosi a trovare, a causa dell’aumento delle materie prime e dei costi dell’energia, ma ora serve un drastico cambio di rotta, o l’ultimo quadrimestre 2022 sarà contrassegnato da chiusure o fallimento di progetti imprenditoriali anche di vecchio corso. La situazione è drammatica: le nostre imprese stanno vivendo da due anni una situazione insostenibile. Quest'anno sono a rischio chiusura 20 mila pubblici esercizi a fronte del fatto che tra il 2020 e il 2021 hanno già chiuso le serrande 45 mila bar e ristoranti su un totale di 120 mila ristoranti e di 130 mila bar”. “Saremo costretti a breve, nostro malgrado, ad apportare ulteriori aumenti ai prezzi alla clientela, per far fronte ai pazzeschi ed insostenibili costi dell’energia e delle materie prime”. Visibilmente preoccupata la Presidente di CasaImpresa Taranto, Francesca Intermite, preannuncia quello che sarà un inevitabile effetto domino che andrà di conseguenza a riversarsi sugli avventori dei pubblici esercizi e sui clienti delle attività commerciali. “Stiamo vedendo fioccare aumenti in bolletta della fornitura di energia elettrica e gas, fino al 300%. Questo si aggiunge ai rincari già subiti negli scorsi mesi, sopportati dai titolari delle diverse attività, che si sommano alla crescita dei prezzi delle materie prime, come risultato di fenomeni speculativi pronti a sfruttare gli squilibri tra domanda e offerta generati dalla ripresa dell’economia mondiale. Oggi - prosegue Intermite – il tessuto imprenditoriale locale, come quello nazionale, fatto dalle PMI, non riesce più a reggere il carico e quindi a calmierare i prezzi. Prima le chiusure dovute alla pandemia, poi le riaperture, con le spese da sopportare per adeguare i locali ed osservare tutte le misure anti – Covid, l’aumento delle materie prime ed ora l’aumento di luce e gas, che già da febbraio 2022 era passato da 2 a 3,6 miliardi di euro con un incremento dell’80% rispetto al 2021”. “Di fronte a questa situazione è quanto mai urgente un intervento a tutela delle imprese. L’attività forzatamente limitata oggi del governo dimissionario, rappresenta un problema enorme per le imprese, che hanno necessità di correttivi urgenti, pena la propria sopravvivenza”. “Auspichiamo – conclude la Presidente di CasaImpresa - che dal confronto a livello nazionale tra associazioni datoriali e Governo, ma anche a livello locale con le amministrazioni, per poter contemperare gli aumenti con eventuali politiche di sostegno (es. riduzione tributi locali o altre), possano scaturire interventi mirati a dare un supporto alle imprese. Le imprese non possono più sostenere questo peso”.
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