Si è tenuto nei giorni scorsi l’incontro con la task force regionale per l’occupazione sulla vertenza dei lavoratori Cemitaly, ex Cementir Taranto. A rappresentare i lavoratori Cemitaly per l’Usb, sono intervenuti Giuseppe Farina e Federico Cefaliello, “che hanno incassato un buon risultato: la cassa integrazione per ulteriori 12 mesi. Si mette in sicurezza così il sostegno al reddito dei 45 lavoratori Cemitaly e si scongiura, almeno per il momento, un epilogo che si preannunciava davvero difficile da gestire”. Così una nota del sindacato. “Il rinnovo della cassa integrazione non è stato un obiettivo affatto facile da raggiungere, vista l’attivazione da parte dell’azienda nel luglio 2021 di una procedura di licenziamento collettivo per cessazione attività. Approfittiamo col dire che, a questa procedura, l’Usb si oppone fortemente e, giova ricordarlo, questa particolare formula di cassa per “transizione occupazionale”, nel suo concepimento non è assolutamente orientata, e quindi vincolata a procedure di licenziamento” si legge ancora in una nota della stessa Usb. L’auspicio è “che questi ulteriori 12 mesi servano davvero a mettere in campo soluzioni mirate ad individuare una collocazione definitiva e sicura per le 45 unità lavorative, sfibrate da uno stato di assoluta incertezza che dura da più di 8 anni. Farina e Cefaliello, in chiusura del tavolo regionale, hanno messo in evidenza che Usb, al termine di questo periodo di cassa, continuerà ad opporsi ai licenziamenti sulla base della mancanza di volontà dei diretti interessati”.
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