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31 Ottobre 2015 - 05:40
Dai ritardi, alle corse soppresse agli autobus che prendono fuoco. Ferrovie ed autolinee del Sud-Est non hanno fondi per pagare gli stipendi ai propri dipendenti e non sono in grado di offrire servizi di trasporto regolari.
I disservizi sono ormai all’ordine del giorno e l’azienda dei trasporti non è più in grado di garantire ai passeggeri la sicurezza. Sul fronte sindacale, i rappresentanti di categoria hanno inviato delle lettere al Ministero dei Trasporti e alla Regione Puglia.
Bari ha ospitato, nei giorni scorsi, una riunione cui hanno partecipato l’assessore regionale alla Mobilità, Giovanni Giannini, i rappresentanti aziendali, sindacali e regionali.
Mentre si attendono fondi dal Ministero, si cerca una soluzione che possa garantire i lavoratori, da un lato, e i loro diritti e, dall’altro, gli utenti.
I sindacati hanno chiesto l’istituzione di un tavolo ministeriale, mentre l’Adoc è intervenuta in difesa dei passeggeri. Decisamente scadente risulta essere anche il servizio offerto, negli ultimi mesi, dall’Amat.
“Rivolgiamo un accorato appello all’amministrazione comunale e al suo esponente principale, il sindaco Stefàno, affinchè venga data la giusta attenzione ed importanza ai problemi che affliggono il trasporto pubblico locale”.
E’ il contenuto di una comunicazione che le segreterie territoriali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti hanno indirizzato al primo cittadino.
Secondo gli esponenti sindacali, il numero degli autobus in servizio è in costante calo, nonostante l’arrivo di 11 nuove vetture e 8 usate. Nella lettera essi esprimono preoccupazione per il futuro economico dell’Amat e per la scarsa qualità del servizio offerto all’utenza.
“Il personale Amat - si legge nel comunicato - va avanti tra mille dubbi e difficoltà, nonostante i sacrifici compiuti giornalmente su autobus vetusti e pieni di avarie; nonostante le continue lamentele che, spesso e volentieri, degenerano in attacchi fisici al personale in servizio da parte dell’utenza che vede nell’autista l’unico sfogo ai ritardi dei mezzi”.
Sembra che Taranto sia tra le città italiane che offrono uno dei peggiori servizi di trasporto pubblico. Un “primato” negativo che va ad aggiungersi ad una già ricca collezione.
“Questa amministrazione - commentano i sindacati - deve capire che non c’è più tempo e che la situazione potrebbe prendere una via di non ritorno che metterebbe in ginocchio quasi cinquecento famiglie il cui destino è legato indissolubilmente alla società Amat”.
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