Sono arrivate nel porto di Taranto alcuni giorni fa le pale delle 10 mega turbine che alimenteranno il primo parco eolico near shore (vicino alla costa) del Mediterraneo. A parte alcune voci fuori dal coro tra cui la nostra del PRI-Taranto e quella della Dott.ssa Maria Grazia Serra della ISDE, non risulta nessun altro intervento alla vicenda da parte della cittadinanza, da parte delle autorità comunali, provinciali e regionali. In sostanza non sappiamo se il cantiere in questione goda dell’ approvazione o della disapprovazione della maggior parte di noi. A titolo informativo appare doveroso affermare che il progetto ha superato tutti gli step previsti, e tutte le valutazioni del caso, pertanto, a meno di eccezionali cambiamenti, sarà quasi impossibile non vedere le 10 torri eoliche svettare nel nostro mare a breve giro. Come già scritto in un nostro articolo, a firma del repubblicano Fabio Caffio, sempre da questo giornale: “domani, cittadini e turisti vedranno dal Lungomare gli infuocati raggi del sole che tramonta dietro queste lontane montagne godendosi anche l’effetto del moto lento e solenne di pale eoliche poste, ad abundantiam, nei pressi delle gru del porto”. Per quanto ben integrate nel paesaggio industriale del nostro porto, non si venga a dire che le stesse torri eoliche non cambieranno per sempre il nostro Skyline, non si venga a dire che una struttura alta più di 80 metri sia invisibile e non sarà vista da tutti coloro che popolano le spiagge occidentali del nostro litorale, o quelle dell’ Isola di San Pietro, o che non si vedrà dal nostro lungomare con buona pace del cosiddetto inquinamento visivo. Sicuramente ne trarrà vantaggio la produzione di energia, anche se pare che la produzione energetica sarà comunque limitata (in fondo parliamo di un progetto abbastanza vecchiotto). Produrremo, comunque, energia elettrica “green” e questa è sicuramente una buona notizia, tuttavia, ed qui la richiesta del Partito Repubblicano Italiano – Taranto, alla luce dell’ ennesimo pedaggio che questa città deve pagare per essere l’ apripista dove si sperimentano le tecnologie industriali in Italia (è già accaduto per l’Ilva e per l’ Eni e poi sappiamo come è finita la storia), non sarebbe ipotizzabile una tariffazione agevolata per la fornitura elettrica da riscontrare nelle bollette che i nostri cittadini pagano? In sostanza se la nostra città accoglie un parco eolico (rifiutato da altri), che produce energia, ma che di fatto inquina il decoro visivo del nostro mare e con rischi ancora non calcolabili sull’ avio fauna locale (che impatto avranno le vibrazioni delle pale sui cetacei del nostro golfo? Qualcuno ci ha pensato?) noi cittadini potremo ricavare almeno uno sconto tangibile sulle nostre spese energetiche, come avviene in altre realtà che hanno istallato parchi eolici terrestri?. Insomma, Taranto e i tarantini non possono essere sempre le cavie del sistema e soprattutto non possono sempre pagare per le scelte di altri. Segreteria cittadina Pri di Taranto
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