«La vertenza che si è aperta con la società Amat spa è ormai giunta ad un punto di rottura». Alla base della mobilitazione, indetta da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Autoferro criticità riguardanti «relazioni industriali, sicurezza nei luoghi di lavoro e dei dipendenti; premio di risultato». Lo sciopero è stato proclamato per l’8 marzo dalle ore 20 alle 24. «Ormai le decisioni della dirigenza aziendale sono unilaterali - evidenziano le sigle di categoria - tendono a mortificare il lavoratore Amat e nascondono ottimizzazioni che riguardano ormai tutti i settori aziendali. Atteggiamenti di totale chiusura su ogni argomento portato al tavolo di discussione e risposte quanto mai offensive e inopportune per le giuste rivendicazioni sindacali. I lavoratori dell’Amat lasciati sempre più soli al loro destino fatto di insulti, improperi e spesso di aggressioni, segno anche di una organizzazione pessima del servizio offerto a cui si aggiungono decisioni aziendali in materia di emergenza Covid-19 che mettono a rischio la vita degli operatori stessi, a cui sono seguite svariate denunce presso gli organi competenti. A tutto questo si somma il mancato rinnovo del “Premio di Risultato” ormai fermo all’anno 2008 che la dirigenza si rifiuta con protervia di voler trattare se non a condizioni inaccettabili. Se tutto ciò vuol dire diventare “Kyma Mobilità” preferiremmo ancora essere chiamati Amat spa - osservano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Autoferro - Per questo chiediamo scusa alla cittadinanza per il disservizio provocato ma siamo consapevoli che sarete al nostro fianco per un servizio migliore, per far sì che i vostri figli possano viaggiare in sicurezza, per far sì che la nostra, la vostra azienda di trasporto sia un modello da imitare e non solo un limone da spremere».
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