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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Al calar della sera" di Tiziana Curcio

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di venerdì 24 ottobre 2025, è:

    AL CALAR DELLA SERA

    di TIZIANA CURCIO da Battipaglia (SA)

    Al calar della sera
    di luce riflessa
    su specchi adorni di stanze buie
    ho posato le mie vesti,
    l’anima mia svestita del giorno.

    Al calar della sera
    ho trasformato quel buio in
    lune piene di notti estive.

    Al calar della sera,
    ho smesso di fermare il vento
    con le mani,
    di incastrarlo nel mio respiro.
    Ho lasciato che mi fluisse nelle ossa.

    Al calar della sera.
    Muta.
    Ho urlato quel silenzio prepotente.
    E ho chiesto indietro la mia voce.

    Ché nell’attenderti,
    le mie braccia son divenute radici,
    abbarbicate al cielo.

       

    Recensione

    “Al calar della sera” è una poesia che parla di resa e rinascita interiore, del momento in cui si smette di trattenere e si impara ad accogliere. Tiziana Curcio scrive un testo intimo e potente, dove la sera non è solo un’ora del giorno ma una soglia: il confine tra il rumore e il silenzio, tra l’affanno e la consapevolezza.


    L’intero componimento ruota intorno alla ripetizione del verso che dà il titolo – “Al calar della sera” – come un mantra che scandisce il ritmo del tempo e accompagna la trasformazione dell’anima. Ogni volta che ritorna, quel verso apre una nuova stanza emotiva: la spogliazione, la memoria, la resa, la rinascita.


    Nella prima parte, l’immagine di “specchi adorni di stanze buie” introduce un contrasto tra apparenza e verità, tra ciò che riflette e ciò che nasconde. L’anima “svestita del giorno” diventa metafora di autenticità: è solo nella solitudine della sera che si ritrova la propria essenza, libera dai ruoli e dalle maschere.


    Poi la voce poetica compie un gesto liberatorio: “ho smesso di fermare il vento / con le mani, / di incastrarlo nel mio respiro.” In questi versi si coglie la fine di una lotta interiore, la rinuncia al controllo. Il vento che prima sfuggiva ora “fluisce nelle ossa”, diventando parte del corpo, simbolo di armonia con la vita.


    Il finale segna un’apertura verso il mistero e l’amore: “Ché nell’attenderti, / le mie braccia son divenute radici, / abbarbicate al cielo.” La contraddizione tra radici e cielo restituisce con intensità il senso del desiderio umano – restare e volare, appartenere e aspirare – e trasforma l’attesa in un atto di fede.


    La scrittura di Tiziana Curcio è limpida, musicale, capace di dare corpo alle emozioni con immagini che restano nella mente. Al calar della sera è una poesia sul ritorno a sé stessi, sull’abbandono come forma di forza. Nella quiete della sera, la voce ritrovata diventa il suono puro della libertà interiore.

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    Commenti all'articolo

    • bmarfe

      24 Ottobre 2025 - 12:23

      Un omaggio alla liberazione del sé, che si manifesta nell’intimità sicura delle ore serali. È la narrazione di un’anima che si libera dalle sue catene, trasforma le proprie ombre in una luce interiore, accoglie il corso della vita e, con una paziente e spirituale attesa, riappropriandosi della sua voce e della sua essenza più autentica.

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