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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"I colori dell'attesa" di Marilena Parro Marconi

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di venerdì 12 settembre 2025, è:

    I COLORI DELL'ATTESA

    di MARILENA PARRO MARCONI da Sacile (PN)

    La vivezza dell'iride, in un grandioso arco,
    sciorinate tra cielo e terra le sue meravigliose tinte.
    Tra incanto e suggestione, le luci danzanti
    nei cieli notturni di aurore boreali.
    Candidi bucaneve fioriti tra le rocce.
    Più luminoso il cielo, nuovi pigolii nei nidi,
    mille voli intrecciati nel sereno.
    Il velluto dei prati trapunto di fiori,
    soffici nubi di petali rosa esplosi sui rami.
    La natura rinasce in freschezza e vivacità di note
    sulle piaghe del mondo,
    tra le crepe di città martoriate,
    nelle fenditure di anime straziate,
    sul grigiore di libertà negate...
    Sulle rovine di sogni infranti
    e di desideri nel loro sgretolarsi,
    sulla durezza del cuore, sui vuoti d’amore.
    E nell'aurora di porpora
    che abbraccia la brezza del mattino,
    l'essenza si disvela d'una terra
    di confine, ai margini di vita.
    Lontano è il dolore del mondo
    in quella leggerezza che s'apre
    ad orizzonti di luce, ai colori dell'attesa.
    E in un bagliore di speranza e di stupore,
    leggiadra si dispiega e a noi sorride
    la bianca ala della pace,
    nata da un seme di vita primordiale,
    al richiamo ancestrale di quelle cellule ignare del male,
    vaganti in oceani sconfinati, ancora inesplorati.

       

    Recensione

    La poesia esplora il tema dell'attesa come un percorso che, attraversando dolore e rinascita, approda a un orizzonte di speranza, trovando nella natura lo specchio del profondo desiderio di pace e rigenerazione. Lo stile di Marilena Parro Marconi trae la sua forza da un intreccio visionario tra la concretezza delle immagini urbane martoriate e la delicatezza di quelle naturali, creando un potente contrasto di luce e ombra che regala vigore al testo.


    Il testo si serve di figure retoriche come metafore e antitesi per creare immagini visive molto intense, quasi pittoriche. È proprio questa capacità di dipingere scenari contrastanti, che vanno dall'incanto più puro alla desolazione più profonda, a dare al testo la sua forza e la capacità di emozionare il lettore.


    La poesia guida il lettore attraverso un percorso emotivo che si sviluppa in più fasi. Partendo da una iniziale meraviglia e contemplazione, si immerge poi nel dolore evocato dalle ferite urbane e dai vuoti d'amore. Questo cammino conduce infine a una rinascita che si apre alla speranza, riflettendo il contrasto fondamentale tra la fragilità e la profonda resistenza dell'animo umano.


    La poesia è caratterizzata da una struttura con versi ampi e fluidi e una musicalità che evoca una danza lenta. Il ritmo del testo non è uniforme, ma si intensifica bruscamente nella parte centrale, dove irrompono le sofferenze del mondo. Questo alternarsi di tensione e distensione conduce al finale, seguendo il percorso dal dolore alla rinascita.


    L’explicit è simbolico: la “bianca ala della pace”, nata da un seme primordiale, diventa il suggello della poesia e il suo dono universale. Un’immagine pura, che chiude con dolcezza e insieme con potenza. Il testo non si limita a una descrizione della natura o di stati emotivi, ma offre una riflessione universale: persino nelle fenditure più dolorose può germogliare un seme di vita. L’attesa, allora, non è vuoto ma spazio che genera, luogo in cui i colori del mondo preparano la possibilità della pace.

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