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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Punto" di Alessandra Iannotta

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di mercoledì 10 settembre 2025, è:

    PUNTO

    di ALESSANDRA IANNOTTA di Roma

    E poi arrivi a un punto.

    Lì nessuna regola,
    niente ragione,
    tutto è possibile.

    Codici contaminati
    brutto, bello,
    gioia, dolore,
    bene, male
    Atomi fratelli.

    E poi arrivi a un punto.

    Niente tempo per giudizi inutili,
    parole vuote.

    E poi arrivi a un punto
    sacra contemplazione.

    Lì dove
    ami ringrazi.

    Punto.

       

    Recensione

    La poesia di Alessandra Iannotta si costruisce attorno al tema del “punto”, non solo come segno di interpunzione, ma come approdo interiore, un varco in cui le categorie abituali si sospendono. È il luogo dell’assenza di regole e giudizi, in cui i contrari convivono senza scontrarsi: bello e brutto, gioia e dolore, bene e male diventano “atomi fratelli”, immagine forte che restituisce l’idea di un’unità primordiale.


    Lo stile è limpido, essenziale, con un linguaggio diretto che sceglie parole nude, volutamente spogliate di orpelli. La ripetizione anaforica di “E poi arrivi a un punto” scandisce il ritmo, come un mantra che accompagna il lettore verso la comprensione progressiva di quel “punto” interiore.


    Le figure retoriche sono minime ma incisive: l’antitesi domina (brutto/bello, bene/male), sostenuta da un simbolismo che fa del “punto” un luogo di sospensione e rivelazione. L’accostamento di termini opposti non genera conflitto ma fusione, aprendo a un’immagine di armonia cosmica.


    Le emozioni che arrivano oscillano dall’inquietudine iniziale dell’indefinito alla pace finale: la poesia accompagna da un senso di smarrimento a una serenità che si traduce in gratitudine. La struttura è breve, cadenzata, con versi rapidi e scarnificati; la ripetizione non appesantisce, anzi rafforza la meditazione ciclica che la poesia vuole trasmettere.


    Il finale suggella il testo con chiarezza: “Lì dove / ami ringrazi. / Punto.” Qui l’explicit è lapidario e definitivo, chiudendo con un gesto semplice e universale - l’amore e il ringraziamento - che restituisce senso a tutto il percorso. La poesia offre una riflessione intima ma universale: l’esistenza, al di là delle categorie e dei giudizi, trova un approdo nel riconoscere la sacralità del vivere, che si esprime nell’amore e nella gratitudine.

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