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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Tram numero quattro" di Pietro Capuzzimati

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di venerdì 20 giugno 2025, è:

    TRAM NUMERO QUATTRO

    di PIETRO CAPUZZIMATI di Faggiano (TA)

    Donna, ti ho visto seduta
    nel tram numero quattro,
    affollato, a Torino.
    Tranquilla una poesia di Bukowski
    leggevi e, leggiadro,
    un leonardesco sorriso
    il tuo volto colorava.
    Ti sei alzata, poi,
    ed il posto hai ceduto
    ad una zingara cenciosa,
    che in braccio un bimbo,
    al suo seno incollato,
    ancor più cencioso portava.
    L’anima tua ho baciato,
    ma non mi ha visto nessuno.

       

    Recensione

    In pochi versi si apre una scena urbana densa di significato, dove un gesto semplice diventa rivelazione. Una donna assorta nella lettura, nel cuore affollato di un tram torinese, porta sul volto un sorriso lieve, che richiama senza forzature un’eleganza rinascimentale. Intorno, il brusio del quotidiano; dentro, una compostezza silenziosa che attira lo sguardo.


    Quando si alza per cedere il posto a una donna con abiti consunti e un neonato tra le braccia, la poesia si accende in un punto inatteso: non è solo l’atto di gentilezza a colpire, ma la naturalezza con cui avviene. Non c’è retorica né intenzione di gesto esemplare. L’autore, Pietro Capuzzimati, non interviene, osserva. E in quell’osservazione si compie un piccolo prodigio.


    La scena si carica di delicatezza e pudore, come se l’anima del poeta avesse sfiorato, in silenzio, quella della donna. Nessuno se ne accorge, ma qualcosa resta: un’impressione viva, un moto di coscienza. Il tram si fa spazio sacro, contenitore di gesti minimi che sfuggono al clamore, ma lasciano una traccia incancellabile in chi sa guardare.


    La poesia, qui, non cerca effetti: affida tutto alla precisione dello sguardo, alla verità dell’incontro. E, forse, proprio per questo riesce a toccare.

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