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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Quando una donna se ne va" di Elena Angela Irimescu

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di venerdì 2 maggio 2025, è:

    QUANDO UNA DONNA SE NE VA

    di ELENA ANGELA IRIMESCU di Trezzo sull'Adda (MI)

    Quando una donna se ne va,
    lo fa solo perché lui non la vede più.
    Anche se lo guarda,
    smargiasso,
    capendo di lei solo
    un effimero astruso.
    Quando una donna se ne va,
    è perché lui la fa sentire
    solo una tarda fontana
    che sussurra come un’arpa argentata
    con suoni d’oro, ma morti, giorni di ieri.
    O perché preferisce l’abisso,
    l’amore più forte che arriverà.
    O una nuova Eva in un nuovo paradiso.

       

    Recensione

    C’è un momento silenzioso, quasi impercettibile, in cui una donna decide di voltarsi e andare via. In quella soglia emotiva si muove Elena Angela Irimescu, con una poesia che non grida, ma lascia un’eco potente.


    Il testo che scava nella delusione e nella rinascita, descrivendo un’assenza che non nasce dalla leggerezza, ma da una lunga cecità subita. L’uomo, “smargiasso”, appare cieco di fronte alla complessità femminile, capace di cogliere soltanto “un effimero astruso”, un’immagine volutamente ambigua, che restituisce la sensazione di essere fraintese, ridotte a enigmi che non meritano sforzo.


    Il cuore della poesia pulsa nella seconda strofa, dove la protagonista si scopre “tarda fontana” e “arpa argentata”, metafore delicate e struggenti che suggeriscono un’esistenza ancora viva ma resa muta da un amore spento. I “suoni d’oro” diventano “morti”, e con essi i “giorni di ieri”: è la memoria che si svuota di significato quando non è più condivisa.


    Eppure non c’è disperazione: c’è una scelta. L’abbandono è anche desiderio di futuro, apertura a un “amore più forte” o a una rinascita simbolica: “una nuova Eva in un nuovo paradiso”. L’autrice chiude così con una nota mitica, universale, ma anche personale: l’addio non è solo fine, è possibilità.


    Una poesia breve ma densa, che restituisce dignità e profondità al gesto, troppo spesso banalizzato, dell’andarsene.

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