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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Mirò" di Egidio Rocco Di Marco

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di martedì 22 aprile 2025, è:

    MIRÒ

    di EGIDIO ROCCO DI MARCO di Calcinato (BS)

    Tra le ombre di ponente e il largo d'oriente
    lumeggi le linee universali!
    Ed io m'illumino d'immenso in questo spazio eterno
    mentre una pace ancestrale s'innerva dall'interno
    ed il mio piccolo cuore s'avvicina alla tua luce!
    Mirò tra il mistico e gli sprazzi vitali e melodici
    di un'elevata felicità che risuona in una sera
    d'estate le melodie dell'anima.
    Così mi elevo sopra le piccole miserie umane e materiali
    intravedendo le reali bellezze oltre a terreni e spazi.

       

    Recensione

    Una poesia che si muove tra suggestioni cosmiche e riflessioni interiori, tracciando un percorso che va dal particolare all’universale. Il testo si apre con una visione ampia, quasi pittorica: le "ombre di ponente" e il "largo d’oriente" delineano un orizzonte vasto, una sorta di tela immaginaria su cui si proietta l’esperienza poetica.


    Il poeta sembra cercare un punto di contatto tra il sé e ciò che è oltre, in una tensione verso la luce, verso un “spazio eterno” che richiama una dimensione metafisica. La citazione – o richiamo – a “m’illumino d’immenso” non è casuale: si inserisce con naturalezza nel fluire del verso, sottolineando un momento di rivelazione, di apertura totale al mondo e alla sua armonia.


    Nel cuore del testo, il nome di Mirò appare come simbolo di una visione artistica che trascende la realtà tangibile. L'accostamento del pittore catalano all’“elevata felicità”, ai melodici sprazzi vitali, rafforza la sensazione che l’arte, così come la poesia, possa offrire un accesso privilegiato a una forma di bellezza pura e originaria.


    La parte finale del componimento esprime una sorta di liberazione: il poeta, sollevandosi dalle “piccole miserie umane e materiali”, riesce a cogliere una dimensione più autentica dell’esistenza, fatta di “reali bellezze” che non si lasciano circoscrivere da confini fisici o concettuali.


    La poesia di Egidio Rocco Di Marco è un breve ma intenso viaggio poetico, in cui arte, natura e interiorità si fondono per suggerire la possibilità di una visione più ampia e luminosa dell’essere.

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