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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Ti ho cercato" di Angela Colavitto

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di lunedì 21 aprile 2025, è:

    TI HO CERCATO

    di ANGELA COLAVITTO di MONOPOLI (BA)

    Ti ho cercato nell'angolo buio della vita.
    In ogni piega della notte,
    dove le ombre ballano sui muri come fantasmi.

    Ti ho cercato in un orizzonte sfumato,
    impalpabile, nell'indefinita alba nascente.
    Il mio cuore chiuso,
    dalla morsa del freddo silenzioso,
    come la neve che copre le orme dei tuoi passi.

    Fra gli alberi spogli
    il vento sibila il respiro affannoso
    di un amore che non vuole morire.
    Ti cerco ancora…
    la mia costanza
    troverà la tua anima...

    E la primavera fiorirà all'improvviso,
    sarà meraviglioso
    ritrovarci e amarci ancora, ancora, ancora.

       

    Recensione

    Si tratta di un’intensa esplorazione del desiderio e dell’attesa, scritta con un linguaggio intimo e visivo. Sin dai primi versi, l’autrice ci conduce in un paesaggio interiore fatto di ombre, silenzi e spazi sospesi, dove la ricerca dell’altro diventa una tensione profonda, quasi fisica.


    I versi scorrono come un cammino notturno: “nell’angolo buio della vita”, “fra gli alberi spogli”, l’io poetico attraversa luoghi metaforici e reali che si intrecciano, cercando una presenza perduta o forse mai raggiunta del tutto. Il freddo, la neve, il vento: gli elementi naturali diventano specchio dell’animo, veicolando emozioni forti ma trattenute, come se ogni immagine fosse un sussurro di dolore e speranza insieme.


    La poesia trova il suo culmine nella chiusa, dove la costanza della ricerca si apre alla possibilità di un nuovo inizio. La primavera, con la sua forza improvvisa e travolgente, rompe l’immobilità del tempo e promette rinascita. L’ultimo verso, con la ripetizione insistita di “ancora”, restituisce un’emozione che trabocca, un bisogno d’amore che si rinnova e si afferma.


    Angela Colavitto riesce con delicatezza e precisione a raccontare un’esperienza universale: la mancanza, il desiderio, la speranza di un ritorno. La sua scrittura è lineare ma densa, capace di toccare corde profonde senza mai cadere nell’eccesso.
    C'è una malinconia discreta che attraversa ogni verso, ma anche una fede tenace nel sentimento che sopravvive.

    Il tempo, qui, non è solo attesa: è trasformazione silenziosa, promessa che matura nell’invisibile. E in quel “ritrovarci” finale c’è tutta la potenza di un amore che sa attendere senza spegnersi.

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