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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Amore incompiuto" di Antonella Ridoni

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di venerdì 18 aprile 2025, è:

    AMORE INCOMPIUTO

    di ANTONELLA RIDONI di Cerveteri (RM)

    L'incanto degli occhi
    che scende nel buio del rimpianto.
    Rubato è l'amore
    lontano dall'anima,
    privato dei sensi.
    Amore nel vuoto del ricordo.
    Non sente né odori né suoni
    questo amore.
    Ritornano solo palpiti di ali nel petto,
    strette di ventre nei sogni.
    Amore perduto e incompiuto,
    amore disfatto,
    tra pieghe di labbra,
    dentro baci sfumati nel vento.

       

    Recensione

    La poesia introduce in un paesaggio emotivo sospeso, dove l’amore non trova compimento ma lascia dietro di sé un’eco fatta di assenze e memoria. Le immagini sono nitide e cariche di significato: “l'incanto degli occhi” si spegne nel “buio del rimpianto”, segnando fin da subito il passaggio da una luce interiore alla sua negazione.


    Il verso breve, incisivo, si fa portatore di un ritmo spezzato, come lo è la relazione raccontata. L’amore appare spogliato della sua pienezza sensoriale: “non sente né odori né suoni”, quasi fosse una presenza smaterializzata, una forma che esiste solo nel ricordo. E proprio nella memoria si concentrano i residui del sentimento: “palpiti di ali nel petto”, “strette di ventre nei sogni” — tracce corporee che riaffiorano nell’inconscio, nel sonno, in quei territori dove il controllo della ragione cede il passo al desiderio irrisolto.


    Il finale chiude con delicatezza ma anche con amara consapevolezza: “amore disfatto, tra pieghe di labbra, dentro baci sfumati nel vento”. Un’immagine che rende tangibile la dispersione di ciò che poteva essere, e non è stato. La scrittura di Antonella Ridoni riesce così a condensare, in pochi versi, la forza di un legame vissuto a metà, lasciando il lettore con la sensazione di qualcosa che resta sulla soglia, senza mai potersi dire davvero compiuto.


    L’autrice affida al linguaggio poetico la forma di una confessione silenziosa, dove ogni parola è selezionata con cura per restituire la fragilità di un sentimento interrotto. La mancanza diventa materia poetica, presenza leggera ma insistente. In questo spazio sospeso tra desiderio e memoria, la poesia trova la sua forza, offrendo un momento di intimità condivisa che sfiora senza mai afferrare del tutto.

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