Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di sabato 25 gennaio 2025, è:

LO SPECCHIO

di SABRINA GALLI di San Benedetto del Tronto (AP)

La malinconia leviga l’attesa
del sonno, crea diafane lande
avvoltolate nell’abbraccio
di Morfeo, luoghi dove danzare
come una gitana.
Le luci delle stelle sono luminosi
falò, sparsi nelle vaste lande.
Il tepore degli astri infiamma
la malinconia, eccitata si unisce
alla danza, intorno ai fuochi.
Accolgo il fausto calore che evapora
tra un sorso di luce astrale e un boccone
di cielo notturno, sazia l’allunaggio
“della ricerca” e il continuo vagare
nel volto oscuro della luna.
Lassù, nella parte che l’occhio nudo
non vede, smarrisco ogni tormento.
Stralci di rumori stradali invadono
il silenzio, ma non distraggono
la mente, periscono nell’asfalto.
Il satellite è il trampolino per tuffarsi
nel vuoto, il cielo è lo specchio ove cercarsi,
riflesso con me il viso di Morfeo,
che avvampa nella poesia.
Rosseggiano i crateri del sottile volto lunare.

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Recensione

Un viaggio interiore, un'odissea silenziosa che si consuma tra il torpore della notte e la vastità del cielo. I versi trasportano il lettore in un paesaggio quasi sospeso, dove la malinconia si fa presenza viva, si nutre della luce astrale e si lascia avvolgere dal tepore delle stelle. Non è un semplice stato d’animo, ma una compagna di viaggio che si anima, danza e si fonde con l’universo circostante.

Il tema del sogno emerge con forza, reso attraverso immagini che mescolano il reale e l'onirico: la notte diventa un rifugio, un luogo in cui perdersi e ritrovarsi, mentre la luna assume una funzione ambivalente. Non è solo un astro distante, ma un elemento dinamico, una soglia che separa il visibile dall’invisibile, il conscio dall’inconscio. Il suo volto celato simboleggia tutto ciò che sfugge allo sguardo umano, un territorio misterioso in cui l’anima può vagare senza vincoli, lasciando dietro di sé tormenti e inquietudini.

Il ritmo della poesia contribuisce a questa sensazione di trasporto. L’andamento dei versi è cadenzato, con immagini che si susseguono come frammenti di una visione notturna. L’uso di metafore legate alla luce e al calore contrasta con l’oscurità e il silenzio, creando un gioco di opposti che dona profondità al testo. La città, con i suoi rumori stradali che si disperdono nell’asfalto, rappresenta la realtà da cui la voce poetica cerca di distaccarsi, mentre il cielo diventa il rifugio ultimo, lo specchio in cui cercare risposte e riconoscersi.

Sabrina Galli conduce il lettore attraverso immagini suggestive, che trasformano il cielo in una dimensione intima e riflessiva. Il finale racchiude il senso dell’intero componimento: il volto di Morfeo si riflette nel cielo, segno che il sogno ha ormai preso il sopravvento sulla veglia. Il rosseggiare dei crateri lunari suggella questo passaggio, quasi come se la poesia stessa si infiammasse nel culmine della sua tensione emotiva. Il testo si chiude lasciando il lettore sospeso tra il desiderio di continuare quel viaggio e la consapevolezza di dover ritornare alla realtà.

Poesia del Giorno

"Sogni" di Emiliana Frassati

Controverso

Le poesie scelte sono di Giuseppe Maimone, Nancy Calabrò e Giulio Dicati